Nuove opportunità nel mercato della Norvegia
Nel 2020, nonostante la crisi economica dovuta al Covid-19, la bilancia commerciale bilaterale Italia-Norvegia ha continuato a registrare un saldo positivo a favore del nostro Paese. Se si è registrato un calo del nostro export del 14,4% (è sceso da 1,88 miliardi di euro del 2019 a 1,61 miliardi nel 2020), tale contrazione è stata ampiamente compensata da una riduzione delle nostre importazioni dalla Norvegia, ridottesi da 1,1 miliardo a 827 milioni (-25,5%). Ne è risultato un surplus a noi favorevole che è leggermente salito dai 769 mln del 2019 ai 782 mln del 2020.
Tale trend risulta confermato anche nel primo bimestre del 2021 (gennaio-febbraio) nel quale il surplus risulta più che raddoppiato rispetto all'analogo periodo del 2020.
Sul piano merceologico, i macchinari continuano a rappresentare la principale voce del nostro export per un valore complessivo pari nel 2020 a 428 milioni di euro, seguiti dalle bevande (137 mln) e dai tubi e condutture (74 mln), una tendenza che si conferma ormai da anni e che trova riscontro anche nel primo bimestre del 2021.
Le due principali voci delle nostre importazioni sono state costituite dal gas naturale (376 mln) e dal petrolio (252 mln).
Il Governo norvegese ha presentato un Piano nazionale per i trasporti (NTP) per il periodo 2022-2033, un programma ambizioso che mette in campo fino a 120 miliardi di euro per finanziare progetti infrastrutturali in tutto il Paese. Numerose opportunità per le aziende italiane del settore.
EFTA e SEE
La Norvegia fa parte dell'Associazione europea di libero scambio (EFTA) e dello Spazio economico europeo (SEE), che comprende i 28 Stati membri dell'Unione europea ed i tre paesi dell'EFTA (Islanda, Norvegia e Liechtenstein). Questo spazio consente la libera circolazione di beni, servizi, capitali e persone che va ben oltre la semplice rimozione delle tariffe e delle restrizioni quantitative sul commercio. Infatti, permette agli Stati SEE (Norvegia, Islanda e Liechtenstein) di partecipare:
- al mercato interno europeo in base alla loro applicazione dell'acquis pertinente del mercato interno;
- alle politiche di accompagnamento quali la politica sociale, la protezione dei consumatori e la politica ambientale;
- ai programmi e agenzie comunitarie pertinenti al mercato interno, sebbene non abbiano il diritto di voto. Anche gli Stati SEE e EFTA contribuiscono finanziariamente alla riduzione delle disparità economiche e sociali nel SEE.
Da ricordare:
- Il libero scambio non riguarda alcuni settori come l'agricoltura e la pesca.
- I controlli alle frontiere tra l'UE e i tre paesi EFTA rimangono.
- Non esiste un'approssimazione della tassazione.
- Infine, il SEE non è un'unione doganale poiché non ha una tariffa esterna comune.