«Cosa succede se...?: domande (e risposte) per estetiste

Come si diventa un'estetista e qual è la normativa

 
estetiste

Prosegue la nostra “rubrica Faq” dedicata alle domande più frequenti riguardanti i settori imprenditoriali. Oggi ci dedichiamo all’Estetica: la nascita di nuove figure professionali nel mondo del benessere, una normativa non sempre adeguata ai cambiamenti del mercato e clienti che pretendono una professionalità sempre più elevata aprono sempre nuove riflessioni su un comparto che non manca di attrattività.

Quale è la legge che regolamenta la professione dell’estetista? La legge n. 1 del 4 gennaio 1990. Vecchiotta, vero, ma che riesce ancora a tutelare un comparto che negli ultimi dieci anni è cambiato radicalmente e che non è sempre stato in grado di seguire il mercato. Però, con il decreto interministeriale 110/2011, successivamente modificato dal DM del 15 ottobre 2015 n. 206, finalmente si sono regolamentate le attrezzature elettromeccaniche utilizzabili a scopo di trattamento estetico.

Come si diventa estetista? Banalmente, lo si diventa studiando. Però dobbiamo fare una distinzione tra estetista qualificata (che può lavorare come dipendente) ed estetista specializzata che può aprire un’attività tutta sua. Si diventa estetista qualificata dopo un corso di due anni riconosciuto dalla propria Regione. La formazione, però, non si basa su un’uniformità normativa. Per esempio in Lombardia gli anni preparatori sono tre più uno: il primo è integrato nella scuola dell’obbligo, solitamente un CFP (Scuola Formazione Professionale). Superato poi un esame si otterrà la certificazione per esercitare la professione. La specializzazione, invece, la si ottiene con un ulteriore anno di studi e dopo aver superato, anche in questo caso, una prova orale e scritta. Al di là delle materie tecniche, l’estetista deve avere una preparazione anche in anatomia, fisiologia, dermatologia, igiene, cosmetologia.

Si può diventare estetista senza aver seguito alcun corso? No. Anche chi ha svolto a tempo pieno, come dipendente, un periodo non inferiore ai tre anni di attività lavorativa qualificata in un’impresa di estetista dovrà seguire corsi regionali di formazione teorica di almeno 300 ore.

L’Italia come è messa rispetto al resto dell’Europa? Siamo i più preparati, ma ci sono alcuni limiti legati alla libera circolazione delle professioni. Bisogna lavorare per avere una linea comune basata sulle competenze. E questo vale anche per chi non ha l’attestato di estetista secondo la legge 1/90.

Cosa fa un’estetista? E’ specializzata nel trattamento e nella cura del corpo a fini estetici. Il suo obiettivo è quello di attenuare gli inestetismi presenti. Quindi: manicure e pedicure, depilazione, massaggio del corpo e del viso, pulizia e trattamenti del viso, trucco. L’attività, secondo legge, può essere svolta con l’attuazione di tecniche manuali, l’utilizzazione di apparecchi elettromeccanici, l’applicazione di prodotti cosmetici.

Quali sono le attività escluse dalla professione di estetista? Quelle che hanno carattere terapeutico.

Negli ultimi anni sono nate nuove figure che hanno a che fare con l’estetica? Ne sono nate tante e tutte integrano il mondo dell’estetica: tatuatori, piercer, onicotecnici, truccatori, tecnici delle ciglia e socio-estetiste (che si occupano di seguire clienti-pazienti in terapia). Si tratta di competenze specifiche che un’estetista può decidere di inserire nel suo centro per offrire al cliente un servizio in più o più completo. Chi esercita queste professioni non è un estetista, anche se deve ottenere questa qualifica. A livello legislativo, si deve puntare ad una modifica del percorso formativo proprio per queste professionalità.

Quali i problemi sul tavolo? Arrivare ad una legge che definisca una volta per tutte le nuove figure di cui abbiamo già parlato: il comparto si è frazionato ma non è sufficientemente regolamentato. Poi l’Iva: il settore la paga al 22%. L’estetista però non è un’attività commerciale ma un servizio alla persona.

Cosa chiedono i clienti? Serietà, risultati, professionalità, rispetto delle norme igieniche e competenze. Ma chiedono anche un aiuto per definire bene gli ambiti professionali perché, oggi, molto riconduce al mondo del benessere psicofisico ed estetico: massaggi, piscine termali, trattamenti con idromassaggio. Ecco perché si devono separare le figure professionali e puntare alla massima specializzazione.

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