Portogallo, un paese “affamato” di agroalimentare italiano

A partire dal 2015, dopo anni di stagnazione che avevano portato il Paese sull’orlo del default, il Portogallo ha intrapreso un percorso di crescita con una media del 4,5% di crescita annua del Pil e il rilancio di alcuni comparti industriali storicamente competitivi ma che avevano subito una notevole perdita di competitività da inizio 2000 (meccanica e agroalimentare su tutti).
In particolare dal punto di vista dell’interscambio con l’Italia, sono cresciuti dopo oltre un decennio gli interscambi, sia export che import, nel settore agroalimentare.
Negli ultimi anni le esportazioni italiane del comparto agroalimentare hanno registrato tassi di crescita costante, passando da 233 milioni di euro nel 2016 (+5,9% rispetto all'anno precedente) a 253 milioni di euro nel 2017 (+8,6%) e poi a 276 milioni di euro nel 2018 (+9,1%) e i superando i 300 milioni nel 2019.
Il 2020, pur subendo gli effetti del Covid, con un doppio impatto in termini di consumi dato dai due periodi di lockdown e da un calo delle presenze turistiche molto significativo (-61%) che ha ovviamente avuto un effetto sui consumi del comparto Horeca.
Analizzando dal punto di vista qualitativo questa evoluzione è possibile notare che il traino alla crescita è dovuto principalmente allo sviluppo del mercato per i produttori di qualità e piccole dimensioni.
I canali che hanno contribuito di più alla crescita del comparto sono infatti la ristorazione, sia in riferimento a ristoranti italiani che a un sempre maggior impiego di prodotti italiani in ristoranti di cucina portoghese/internazionale e le catene di boutique del gusto (dal 2015 questi canali sono cresciuti con un tasso del 10-12% annuo).
La Gdo, pur avendo avuto una crescita dei volumi, resta ancorata a prodotti industriali a basso valore aggiunto.
I prodotti che hanno visto una maggior crescita sono:
- Caffè (i portoghesi hanno abitudini di consumo simili alle nostre)
- Salumi (con perdite di quote mercato dei prodotti spagnoli)
- Formaggi (in particolare i prodotti freschi come mozzarelle e burrate)
- Prodotti da forno
Sul mercato operano numerosi intermediari, spesso con soci italiani, che conoscono in modo approfondito il mercato e possono essere un valido partner.
La vicinanza culturale, la facilità nella gestione della logistica e la diffusa conoscenza della lingua inglese rendono possibile degli approcci diretti con i clienti business finali, lavorando con margini maggiori anche su quantitativi limitati.
Nei prossimi mesi realizzeremo una survey con i principali importatori di food per individuare i prodotti di maggiore interesse per il mercato lusitano.