Affrontare il passaggio generazionale nelle imprese familiari: strategie e strumenti chiave

Le imprese familiari costituiscono un pilastro fondamentale dell'economia, caratterizzate da un mix unico di tradizione, valori familiari e gestione aziendale. Tuttavia, una delle sfide principali che queste imprese affrontano è la continuità generazionale. Come assicurare una transizione fluida da una generazione all'altra? Quali sono gli strumenti e le strategie chiave per garantire il successo a lungo termine di un'azienda familiare?
È prima di tutto necessario preparare il passaggio generazionale nei tempi e con le modalità adeguate, relativamente agli asset finanziari, immobiliari ed aziendali. Inoltre, prescindendo dai temi legali e fiscali, vi sono numerosi altri aspetti determinanti per una buona convivenza e continuità legati ai giovani, ai ruoli, ai compensi, all’organizzazione. Occorre affrontare in modo puntuale tutti questi temi, facendo luce sulle modalità che permettono di assicurare nel tempo e tra le generazioni la crescita, la governabilità e la tutela del patrimonio dell’impresa e della famiglia.
Ma occorre anche essere consapevoli che le parole d’ordine che regolano queste due sfere di influenza sono agli antipodi: mentre per la famiglia è fondamentale il valore dell’uguaglianza, per l’impresa è essenziale quello della meritocrazia, con il corretto riconoscimento di chi ha maggior talento, capacità e competenze nel ricoprire ruoli strategici per la gestione dell'impresa, dei rischi e del mercato.
Affrontare la questione della continuità generazionale richiede una comprensione approfondita dei diversi fattori in gioco. Tra questi, la governance e i ruoli aziendali giocano un ruolo cruciale. È essenziale stabilire chiaramente le responsabilità e i compiti di ciascun membro della famiglia coinvolto nell'azienda, evitando confusioni e conflitti. Inoltre, non bisogna trascurare gli aspetti psicologici, poiché le dinamiche familiari possono influenzare significativamente le decisioni aziendali e il clima lavorativo.
Un'altra componente critica è l'assetto societario e lo Statuto dell'impresa. Definire regole e procedure chiare per il passaggio generazionale, inclusi criteri di selezione dei successori e modalità per risolvere eventuali dispute, è fondamentale per garantire una transizione armoniosa e senza traumi. Parimenti importanti sono gli aspetti patrimoniali e successori, che richiedono una pianificazione oculata per proteggere il patrimonio aziendale e assicurare la continuità dell'impresa nelle mani delle generazioni future.
Nel percorso verso la continuità generazionale, è comune imbattersi in ostacoli e errori. Uno dei più diffusi è la mancanza di distinzione tra dinamiche familiari e aziendali. È essenziale comprendere che, mentre la famiglia può essere guidata dall'uguaglianza, l'azienda deve operare sulla base del merito e della competenza. Inoltre, la confusione tra il ruolo della proprietà e quello dei gestori (familiari e non) può portare a tensioni interne e inefficienze operative.
Tra gli errori più frequenti vi è anche il mancato rispetto dei ruoli operativi e lavorativi, l'assenza di regole chiare per gli ingressi e le carriere dei familiari, così come la difficoltà nella gestione dei compensi e dei benefit. Evitare tali "scivolate" richiede una comunicazione aperta e trasparente, nonché la definizione e l'applicazione rigorosa di regole e procedure aziendali.
Per affrontare queste sfide in modo efficace, molte famiglie ricorrono alla creazione di holding familiari. Queste strutture offrono numerosi vantaggi, tra cui una migliore distinzione tra proprietà e gestione, una maggiore efficienza nella gestione finanziaria del gruppo e una maggiore flessibilità patrimoniale, soprattutto in vista della successione.
Le holding familiari consentono anche di evitare che eventuali soci esterni influenzino le decisioni aziendali e di diversificare gli investimenti, riducendo così il rischio complessivo per l'azienda. Inoltre, offrono maggiori opzioni per la pianificazione patrimoniale e successoria, consentendo alle famiglie di trasferire il controllo dell'impresa alle generazioni future in modo graduale e strategico.
All'interno del complesso panorama della continuità generazionale nelle imprese familiari, lo Statuto rappresenta un pilastro fondamentale. Questo documento non solo definisce la struttura organizzativa e decisionale dell'azienda, ma fornisce anche linee guida per il passaggio generazionale e la gestione degli assetti societari. Tra i principali temi statutari che meritano attenzione particolare vi sono: le regole per il trasferimento delle quote o delle azioni, i "quorum" decisionali dei soci, gli eventuali diritti ad personam, la nomina del Consiglio di Amministrazione e i suoi poteri .
L'aspetto più cruciale riguarda sicuramente le regole per il trasferimento delle quote/azioni all'interno dell'azienda. Questo aspetto richiede una pianificazione attenta e dettagliata per evitare dispute e garantire una transizione equa.
Spesso gli statuti prevedono che, in caso di trasferimenti tra vivi, spetti agli altri Soci il diritto di prelazione. Tuttavia, ci sono altri aspetti critici da considerare: la libera trasferibilità per atto tra vivi, i meccanismi di "controllo" del prezzo per l'esercizio della prelazione e di tutela in caso di concessione delle quote/azioni in pegno e naturalemnte le regole per i trasferimenti a causa di morte. Ogni aspetto richiede una valutazione attenta e una pianificazione mirata per garantire la coerenza con gli obiettivi aziendali e familiari, e per proteggere gli interessi di tutte le parti coinvolte.
Senza una strategia chiara e definita, il rischio è quello di lasciare la gestione del patrimonio aziendale alla legge (successione di legge), con conseguenze potenzialmente negative per la continuità e la stabilità dell'impresa. Attraverso la successione testamentaria è possibile organizzarsi in vita ma alcuni soggetti, come figli e coniuge, devono necessariamente ricevere una quota di patrmonio.
In Italia, le persone sposate sono infatti obbligate a destinare una quota del proprio patrimonio al coniuge, determinata in base al numero di figli e pari al 25% o al 33%. Considerando che le quote/azioni costituiscono spesso la maggior parte del patrimonio degli imprenditori, è comune che essi preferiscano che tali quote siano ereditate dai figli piuttosto che dai coniugi. Questo aspetto è importante considerando anche il regime fiscale relativo alle donazioni e alle successioni.
Per gestire in modo efficiente il trasferimento del patrimonio, sono a disposizione diversi strumenti: il trasferimento in vita della piena/nuda proprietà, il testamento, il patto di famiglia per l’impresa, e il trust.
Ognuno di questi strumenti ha caratteristiche specifiche e può essere utilizzato in base alle esigenze e alle preferenze della famiglia imprenditrice. La scelta del metodo migliore dipende da vari fattori, tra cui la complessità del patrimonio, le dinamiche familiari e gli obiettivi a lungo termine dell'impresa.
In conclusione ogni famiglia imprenditoriale è un'entità unica, con le proprie esigenze e sfide specifiche. Esistono strumenti adatti a soddisfare queste esigenze. L'importante è avere chiari gli obiettivi finali e adottare le soluzioni più adeguate per raggiungerli. È fondamentale riconoscere che qualsiasi soluzione, che sia un riassetto societario o uno statuto rivisto, da sola non può garantire una continuità positiva nel rapporto tra famiglia e impresa. Non si devono affrontare solo i temi patrimoniali e societari, ma anche definire regole per il presente e il futuro, delineare ruoli e competenze in modo chiaro e trasparente. Questo approccio integrato è essenziale per assicurare una transizione armoniosa e il successo a lungo termine dell'impresa familiare.