Intrastat 2022: indicazione del Paese di origine
A partire dal 1/01/2022, in forza del D.lgs. 192/2021 di recepimento alla Direttiva UE 2018/1910, nel modello Intra1-bis (cessioni intracomunitarie di beni) deve essere compilata - ai fini statistici - l’informazione relativa al Paese di origine dei beni (colonna 15).
A tal fine, i soggetti che effettuano delle cessioni intracomunitarie, dovranno indicare il Paese UE di provenienza dei beni facendo attenzione al caso in cui questi non siano stati prodotti interamente in un unico Paese UE. In questo caso i beni si considereranno originari del Paese UE in cui sono stati sottoposti all’ultima trasformazione o lavorazione sostanziale economicamente giustificata (cd. “lavorazione sostanziale”), che sia effettuata in un’impresa attrezzata a tale scopo, la quale determini la fabbricazione di un prodotto nuovo o rappresenti uno stadio importante del processo di fabbricazione.
Nel caso in cui invece tali beni, siano stati prodotti in un Paese ExtraUE, il paese di origine dovrà essere determinato applicando le regole doganali comunitarie che riguardano l’attribuzione dell’origine non preferenziale e quindi andrà utilizzato il codice ISO che si ricava dalla tariffa d’uso integrata.
Riassumendo, il dato dell'origine si inserisce a colonna 15 del modello Intra1-bis, facendo riferimento al codice ISO del singolo Stato (applicando i medesimi criteri dell'origine doganale non preferenziale).
In via generale si possono ritenere applicabili i seguenti criteri (i casi particolarmente complessi richiedono specifici approfondimenti):
- se la merce è interamente prodotta in un unico stato membro, l'origine è in quello stato;
- se la produzione è effettuata in uno o più stati, lo stato da indicare è l'ultimo in cui è avvenuta l'ultima trasformazione/lavorazione sostanziale;
- se la merce è prodotta fuori UE si fa riferimento all'origine come da codice doganale dell'unione (come accertato in dogana con l'importazione).
Le imprese che si limitano a commercializzare i prodotti realizzati da altri dovranno chiedere al proprio fornitore di dichiarare (ad esempio in fattura o altro documento commerciale) qual è il Paese di origine non preferenziale dei prodotti.