Ape Sociale: le nuove categorie per lavori gravosi nella Legge di Bilancio 2022
Le intenzioni del Governo per una riforma delle pensioni che non rinuncia alla flessibilità, con anticipi pensionistici mirati ai lavoratori che ne hanno bisogno, sono state confermate dalla approvazione della bozza di legge di Bilancio 2022 con la nuova lista delle mansioni gravose che daranno accesso alla cosiddetta Ape Sociale (Anticipo Pensionistico Sociale).
La lista comprenderà 23 professioni, otto in più rispetto alle quindici già presenti e riconosciute, ma alcune in meno rispetto a quelle della proposta messa a punto dalla Commissione istituzionale sui lavori gravosi. La scelta si è basata su indici di infortuni e malattie professionali connesse con il tipo di mansione svolta che risultassero superiori alla media.
Pertanto, i lavoratori, le cui mansioni rientreranno in quelle gravose, potranno accedere al meccanismo di anticipo pensionistico, detto Ape Sociale, che verrà prorogato anche per il 2022.
I lavori usuranti, in Italia, sono stati individuati tramite l’approvazione, e conseguente applicazione, del D. Lgs. n. 67 del 21 aprile 2011, recante disposizioni sull’accesso anticipato al pensionamento per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti.
Una prima definizione di lavori usuranti è riportata nell’articolo 1 del D. Lgs. n. 374 del 11 agosto 1993 il quale prevede che “sono considerati lavori particolarmente usuranti quelli per il cui svolgimento è richiesto un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti con misure idonee”.
Ad oggi, sono 15 le attività lavorative usuranti o pericolose che danno diritto all’accesso all’Ape Sociale:
- operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici;
- conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
- conciatori di pelli e di pellicce;
- conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
- conduttori di mezzi pesanti e camion;
- personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
- addetti all'assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
- insegnanti della scuola dell'infanzia e educatori degli asili nido;
- facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati;
- personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
- operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
- operai dell'agricoltura, della zootecnia e della pesca;
- pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
- lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nella normativa del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67;
- marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.
Per queste categorie è possibile - a fronte di 36 anni di contributi, gli ultimi dei quali impegnati in queste attività faticose - richiedere l’Ape, l’indennità di accompagnamento alla pensione, al raggiungimento dei 63 anni di età.
Di seguito l’elenco delle 8 professioni previste dalla bozza della Manovra di Bilancio che andranno a integrare i suddetti lavori usuranti che potranno accedere all’Ape Sociale.
- professori di scuola primaria e professioni assimilate;
- tecnici della salute;
- addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
- professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
- operatori della cura estetica e professioni qualificate nei servizi alla persona;
- artigiani, operai qualificati e agricoltori;
- conduttori di veicoli, macchinari mobili e di sollevamento, di impianti e analoghi macchinari;
- personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, aree pubbliche e simili.
L’Anticipo Pensionistico Sociale, entrato in vigore nel maggio 2017, è un sussidio interamente a carico dello Stato erogato dall’Inps, prorogato più volte rispetto alla scadenza originaria di fine 2018. L’ultimo prolungamento a tutto il 2021 è scattato con la Legge di Bilancio approvata dal parlamento alla fine del 2020.
L’Ape Sociale è destinata ai disoccupati di lungo corso, a chi assiste familiari o persone in estrema difficoltà, ai lavoratori impegnati in attività considerate usuranti.
Questa platea dovrebbe essere significativamente estesa dalla prossima manovra finanziaria anche sulla base delle indicazioni che arriveranno dall’apposita Commissione tecnica incaricata dal ministro del Lavoro di studiare la gravosità dei lavori. In sede tecnica si sta anche valutando la possibilità di rendere strutturale l’Ape sociale facendolo uscire dalla fase sperimentale.
Per i nuovi lavori considerati usuranti sarà possibile richiedere l’Ape Sociale, al raggiungimento dei 63 anni, così come per le categorie già meritevoli fin dal 2017, a fronte di 36 anni di contributi, gli ultimi dei quali impegnati in queste attività faticose.
Si resta in attesa del testo definitivo della Legge di Bilancio che verrà promulgata entro la fine dell’anno in corso per l’effettiva entrata in vigore della misura per il 2022.