Debiti fiscali e contributivi: l'Agenzia delle Entrate invia lettere di allerta

L’Agenzia delle Entrate ha avviato l’invio di lettere ai contribuenti per segnalare la presenza di debiti fiscali e contributivi scaduti da oltre 90 giorni, in attuazione dell’art. 25-novies del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 14/2019).
Si tratta di comunicazioni ufficiali, inviate in modo sistematico e tempestivo, che hanno l’obiettivo di evidenziare situazioni di irregolarità superiori a determinate soglie di importo. Le soglie, differenziate in base alla natura e all’entità del debito, sono definite proprio per intercettare condizioni potenzialmente critiche per la stabilità finanziaria dell’impresa.
Queste lettere non rappresentano solo atto di sollecito o un avviso burocratico, ma si inseriscono in una logica più ampia di prevenzione e allerta precoce prevista dal Codice della crisi d’impresa.
Il Fisco, infatti, non si limita a richiedere il pagamento, ma segnala il superamento di una soglia di rischio che può essere indicativa di una possibile tensione di liquidità o insolvenza imminente.
In questo modo, l’Amministrazione finanziaria diventa a tutti gli effetti uno degli “indicatori esterni” del sistema di allerta, accanto a enti previdenziali e di riscossione.
Ricevere una lettera dell’Agenzia delle Entrate non comporta automaticamente l’apertura di una procedura di crisi, ma richiede una valutazione immediata della situazione economico-finanziaria dell’impresa. È consigliabile:
- verificare l’effettiva correttezza del debito segnalato, anche in relazione a eventuali piani di rateizzazione in corso;
- analizzare la sostenibilità finanziaria e la capacità di adempiere ai pagamenti futuri;
- attivare tempestivamente un confronto con il consulente fiscale o il commercialista, per valutare se la posizione debitoria possa costituire un indicatore di allerta ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 14/2019.
In caso di difficoltà persistenti, il Codice prevede strumenti di composizione assistita della crisi che possono essere attivati per tempo, evitando l’aggravarsi dell’esposizione debitoria e le conseguenze sul piano civilistico e penale.
Con l'invio di queste comunicazioni il Fisco assume un ruolo proattivo nel favorire la compliance e la stabilità del tessuto produttivo e l’imprenditore è chiamato a mantenere un controllo costante sui propri flussi finanziari e sugli indici di sostenibilità, come previsto dall’art. 2086 del Codice Civile in materia di adeguati assetti organizzativi.