Iper-ammortamento 2026: il nuovo volto degli incentivi per gli investimenti d’impresa

Tra le misure di maggiore interesse per le imprese previste dal Disegno di Legge di Bilancio 2026 c'è il ritorno dell’iper-ammortamento (articolo 95): un incentivo che segna un cambio di passo rispetto ai crediti d’imposta “Transizione 4.0” e “5.0” attivi negli anni precedenti.
Si tratta di un ritorno alle origini delle politiche per l’innovazione industriale, ma con un’impronta aggiornata in chiave green e digitale: l’obiettivo è stimolare gli investimenti in beni strumentali 4.0 e nelle tecnologie per la produzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo.
Approvato dal Consiglio dei Ministri, il DDL di Bilancio 2026 dovrà completare l’iter parlamentare entro la fine dell’anno per diventare legge.
L’articolo 95 del DDL introduce una maggiorazione del costo fiscale di acquisizione dei beni strumentali nuovi, ai soli fini della determinazione delle quote di ammortamento o dei canoni di locazione finanziaria.
La misura è valida per gli investimenti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2026, con termine lungo al 30 giugno 2027 se entro il 31 dicembre 2026 l’ordine è accettato dal fornitore e viene versato un acconto almeno pari al 20%.
I beni agevolabili
La maggiorazione si applica a:
- Beni materiali e immateriali “4.0” compresi negli Allegati A e B alla Legge 232/2016, purché interconnessi al sistema aziendale di produzione o alla rete di fornitura.
- Beni destinati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (FER), compresi impianti e sistemi di accumulo per l’autoconsumo, anche in forma condivisa. Per il fotovoltaico sono ammessi solo i moduli conformi alle specifiche definite dal Decreto 181/2023.
Le aliquote di maggiorazione
- Linea 4.0: +180% fino a 2,5 milioni di euro; +100% tra 2,5 e 10 milioni; +50% tra 10 e 20 milioni.
- Linea green (efficienza energetica): +220%, +140% e +90% sugli stessi scaglioni, se l’investimento consente una riduzione dei consumi energetici almeno del 3% sul sito produttivo o del 5% sui processi coinvolti.
In caso di sostituzione di macchinari obsoleti o di progetti realizzati tramite contratti EPC (EnergyPerformance Contract) con società di servizi energetici (ESCo), la riduzione dei consumi è presunta e non deve essere dimostrata con analisi dirette.
Requisiti e adempimenti
Per accedere al beneficio l’impresa deve:
- essere in regola con gli obblighi contributivi e di sicurezza sul lavoro;
- comunicare i dati degli investimenti tramite la piattaforma del GSE (Gestore dei Servizi Energetici);
- conservare perizia o attestazione tecnica che certifichi le caratteristiche “4.0” e l’interconnessione.
Un decreto attuativo definirà nel dettaglio le procedure.
Il nuovo iper-ammortamento sostituisce i crediti d’imposta Transizione 4.0 e 5.0 previsti dalla Legge di Bilancio 2025, che consentivano di recuperare parte del costo degli investimenti in compensazione F24.
Con la manovra 2026, lo schema cambia radicalmente: si torna alla maggiorazione delle quote di ammortamento come incentivo fiscale principale per gli investimenti in tecnologie digitali e sostenibili.
I crediti d’imposta restano solo per specifiche aree geografiche o settoriali, come le Zone Economiche Speciali (ZES) e le Zone Logistiche Semplificate (ZLS).
- Dal credito alla deduzione fiscale
- Nel 2025 il beneficio era un credito d’imposta utilizzabile in compensazione, con effetto immediato sulla liquidità.
- Nel 2026 diventa una deduzione maggiorata: l’impresa potrà dedurre fiscalmente una quota più alta del costo del bene, riducendo l’imponibile IRES/IRPEF. Il vantaggio si distribuisce nel tempo e richiede capienza di reddito.
- Aliquote più elevate, ma fruizione più lenta
Le nuove maggiorazioni (fino al 180% o 220%) sono in via generale più generose rispetto alle aliquote dei crediti d’imposta 2025 (che oscillavano tra il 5% e il 35%), ma il beneficio si concretizza progressivamente negli anni.
- Focus su efficienza energetica e FER
La misura integra la logica “4.0” con quella “green”: le imprese che investono in impianti di autoproduzione da fonti rinnovabili o che migliorano l’efficienza energetica potranno accedere a maggiorazioni più alte.
- Interconnessione obbligatoria
È centrale la prova di interconnessione: la macchina o il sistema deve dialogare in modo automatico con il resto della rete aziendale o della catena di fornitura.
- Scadenze e pianificazione
Gli investimenti devono essere completati entro il 31 dicembre 2026 (o entro il 30 giugno 2027 con ordine e acconto 20% entro fine anno). Le imprese dovranno programmare attentamente ordini, consegne e collaudi per non perdere il beneficio.
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2025 - Crediti d’imposta (Transizione 4.0/5.0) |
2026 - Iper-ammortamento (Art. 95 DDL Bilancio 2026) |
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Meccanismo |
Credito d’imposta da utilizzare in compensazione F24 in più quote annuali. |
Maggiorazione del costo fiscale ai fini delle quote di ammortamento o locazione finanziaria. |
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Beneficiario |
Imprese che investono in beni materiali 4.0 e beni materiali/immateriali 5.0 |
Imprese che investono in beni materiali/immateriali interconnessi o in beni strumentali finalizzati all'autoproduzione di energia. |
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Intensità dell’incentivo |
Aliquote tra 5% e 35%, variabili per tipologia di bene e importo dell'investimento. |
Maggiorazioni: +180%, +100%, +50% (beni 4.0); +220%, +140%, +90% (beni green con riduzione consumi). |
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Liquidità |
Effetto immediato grazie alla compensazione del credito. |
Beneficio distribuito nel tempo tramite deduzioni fiscali. |
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Interconnessione |
Richiesta. |
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Adempimenti |
Comunicazioni e documentazione via piattaforme MIMIT/GSE; credito ripartito in 3-5 anni. |
Comunicazione tramite piattaforma GSE; perizia o attestazione tecnica obbligatoria. |
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Durata |
Proroga fino al 31 dicembre 2025, con possibile coda a metà 2026. |
Valido per tutto il 2026, con termine lungo al 30 giugno 2027. |
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Cumulabilità con altre agevolazioni |
Limitata. |
Limitata. |
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Aree speciali |
Non specificamente previste. |
Le ZES/ZLS mantengono un credito d’imposta distinto (Art. 96). |
Il ritorno dell’iper-ammortamento rappresenta una nuova opportunità per le imprese che pianificano investimenti nel 2026, ma richiede un’attenta valutazione strategica:
- chi ha già avviato investimenti 4.0 nel 2025 dovrà verificare le tempistiche di pagamento, consegna e collaudo, per scegliere se rientrare nel vecchio credito o nel nuovo schema;
- chi ha progetti di autoproduzione da fonti rinnovabili o di efficientamento può beneficiare delle maggiorazioni più alte, ma dovrà predisporre la documentazione tecnica richiesta;
- le imprese con utili ridotti o in perdita potrebbero non monetizzare subito il vantaggio e dovranno valutarne l’impatto fiscale nel tempo.
L’iper-ammortamento 2026 segna un ritorno a uno strumento conosciuto, ma aggiornato alla logica della transizione digitale ed energetica.
Per le PMI si apre una fase in cui la pianificazione fiscale e la programmazione degli investimenti diventano centrali: le imprese che sapranno muoversi per tempo, verificando requisiti tecnici e fiscali, potranno trasformare la misura in un vantaggio competitivo concreto e duraturo.