Controllo di gestione e adeguati assetti: dalla norma alla strategia d’impresa

La normativa italiana, con la modifica dell’articolo 2086 del Codice Civile introdotta dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), ha reso esplicito un principio fondamentale: ogni imprenditore che operi in forma societaria deve dotarsi di "assetti" organizzativi, amministrativi e contabili adeguati rispetto alla natura e alle dimensioni della propria azienda.
Questi meccanismi e strumenti di gestione devono consentire all’impresa di funzionare in modo ordinato e trasparente: dalla chiarezza dei ruoli e dei processi interni, alla capacità di pianificare e controllare i flussi finanziari, fino a un sistema contabile che non si limita a soddisfare obblighi fiscali, ma fornisce dati aggiornati e utili per prendere decisioni consapevoli. Questi assetti devono permettere inoltre di intercettare per tempo eventuali segnali di crisi, garantire la continuità aziendale e rendere possibili interventi rapidi ed efficaci in caso di difficoltà.
Già in passato diverse riforme e migliori pratiche di gestione d’impresa avevano introdotto l’idea che una governance strutturata e strumenti di monitoraggio fossero indispensabili. Oggi questo obbligo è stato rafforzato e reso più chiaro, trasformandosi da raccomandazione di buona gestione a requisito vero e proprio, con implicazioni concrete sulla vita delle imprese.
Il percorso può partire da zero o da un sistema già esistente che necessita di essere migliorato. In entrambi i casi, la logica è la stessa: prima di tutto occorre verificare lo stato attuale, poi individuare le aree di ottimizzazione e infine definire un piano di miglioramento concreto e progressivo.
Al centro di questo processo si colloca il controllo di gestione, che non si limita agli aspetti contabili, ma abbraccia dimensioni organizzative e comportamentali. È la bussola che consente all’impresa di leggere i propri dati, tradurli in decisioni e anticipare eventuali squilibri.
Un controllo di gestione efficace deve essere progettato su misura rispetto alla realtà dell’impresa, puntare sui fattori chiave di successo e non limitarsi all’area amministrativa. Deve coinvolgere l’intera organizzazione, rifletterne la struttura e avere la flessibilità necessaria per adattarsi ai cambiamenti interni ed esterni.
La sua funzione non è soltanto informativa. Raccoglie dati quantitativi, monetari e non monetari, utili per confrontare obiettivi e risultati, ma svolge anche un ruolo di indirizzo e coordinamento, garantendo coerenza tra obiettivi strategici e azioni operative, equilibrio tra risorse disponibili e necessità, e un raccordo tra i diversi reparti. A questo si aggiunge un compito di carattere più indiretto: stimolare la motivazione del personale e favorire un apprendimento continuo dagli errori e dalle esperienze.
La responsabilità complessiva degli assetti resta in capo all’imprenditore o all’organo amministrativo, ma questo non significa che la gestione operativa debba ricadere tutta sulle stesse figure. È possibile, e spesso auspicabile, delegare specifiche funzioni a manager o responsabili di area, dando vita a veri e propri centri di responsabilità. In questo modo si distribuisce il controllo, si accresce il senso di accountability e si garantisce un monitoraggio più puntuale.
Un sistema di controllo di gestione ben strutturato rappresenta la risposta più efficace alla richiesta normativa di dotarsi di assetti adeguati. Analizzare e migliorare costantemente il proprio modello non solo consente di rispettare la legge, ma diventa un fattore competitivo: rafforza la fiducia di banche, investitori e partner, consolida la reputazione aziendale e mette l’impresa nelle condizioni di affrontare il mercato con solidità e prospettiva.
In un contesto incerto, la differenza non sta soltanto nei prodotti o nei servizi offerti, ma nella capacità di governare con consapevolezza la rotta aziendale. Ecco perché trasformare l’obbligo degli assetti adeguati in un’opportunità strategica significa investire nella stabilità e nella crescita di lungo periodo.