Più ESG, più sicurezza in azienda: la legge punta sulla sostenibilità
Il Decreto Legislativo n. 103 del 2024 rappresenta un importante sviluppo nella regolamentazione delle attività economiche in Italia. Con l’entrata in vigore il 2 agosto 2024, questo decreto introduce nuove norme riguardanti i controlli sulle attività economiche, concentrandosi in particolare sulla gestione del rischio. Tra i punti chiave vi è l’integrazione dei criteri ESG (Environmental, Social, and Governance) come parametri fondamentali per la valutazione del rischio delle imprese. Questa evoluzione normativa non solo ridefinisce il concetto di rischio basso, ma impone alle imprese l’adozione di politiche aziendali orientate alla sostenibilità e al rispetto ambientale. Entriamo nel dettaglio.
Il D.Lgs. 103/2024 si inserisce in un contesto normativo europeo e nazionale sempre più orientato alla promozione della sostenibilità nelle attività economiche. L’obiettivo è duplice: da un lato, migliorare l’efficacia dei controlli sulle imprese, dall’altro, incentivare comportamenti virtuosi attraverso l’integrazione dei criteri ESG. Questo approccio riflette la crescente attenzione delle istituzioni verso modelli di business che non solo siano profittevoli, ma anche sostenibili e responsabili dal punto di vista sociale e ambientale.
Le motivazioni alla base del D.Lgs. 103/2024 sono legate alla necessità di rafforzare il quadro normativo sui controlli aziendali, riducendo al contempo il carico amministrativo per le imprese che dimostrano di operare secondo principi di sostenibilità. La crescente rilevanza delle certificazioni ESG nel contesto economico globale ha spinto il legislatore a considerarle come un fattore determinante nella valutazione del rischio aziendale. In questo modo, le imprese che adottano pratiche ESG possono beneficiare di controlli meno stringenti, favorendo così la diffusione di pratiche sostenibili.
Il D.Lgs. 103/2024 introduce diverse novità, che vanno dalla ridefinizione dei criteri di valutazione del rischio aziendale alla promozione delle certificazioni ESG. Di seguito, analizziamo i principali cambiamenti apportati dal decreto:
- Valutazione del rischio aziendale: uno degli aspetti più innovativi del D.Lgs. 103/2024 riguarda la ridefinizione dei criteri per la valutazione del rischio nelle attività economiche. In particolare, il decreto stabilisce che uno dei fattori determinanti per la classificazione di un’impresa come “a rischio basso” è il possesso di certificazioni ESG. Questa modifica ha l’obiettivo di incentivare le imprese a intraprendere percorsi di sostenibilità, premiando quelle che adottano pratiche rispettose dell’ambiente e della società.
- Certificazioni ESG: le certificazioni ESG sono ormai diventate un elemento cruciale nella valutazione delle imprese. Queste certificazioni attestano che un’azienda adotta pratiche sostenibili in ambito ambientale, sociale e di governance. Il D.Lgs. 103/2024 riconosce formalmente il valore di queste certificazioni, collegandole direttamente alla valutazione del rischio aziendale. Le imprese certificate ESG, infatti, godranno di controlli meno frequenti e meno invasivi, in quanto considerate più affidabili e meno rischiose.
- Politiche aziendali e sostenibilità: il decreto non si limita a riconoscere l’importanza delle certificazioni ESG, ma promuove anche l’adozione di politiche aziendali che mirano alla sostenibilità. Questo implica che le imprese dovranno adottare misure concrete per ridurre il loro impatto ambientale, migliorare il benessere dei lavoratori e garantire una governance trasparente e responsabile. Tali politiche diventeranno parte integrante della valutazione del rischio, contribuendo a creare un ambiente economico più sostenibile.
Una delle disposizioni innovative del D.Lgs. 103/2024 riguarda il "censimento dei controlli". Questo censimento è stato introdotto per razionalizzare e semplificare le attività di controllo sulle imprese, riducendo duplicazioni e sovrapposizioni nei controlli amministrativi:
- Schema standardizzato per il censimento: entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento della funzione pubblica dovrà elaborare uno schema standardizzato per effettuare il censimento dei controlli amministrativi. Questo schema è finalizzato a mappare tutti i controlli esistenti, identificando aree di sovrapposizione e duplicazione tra le diverse amministrazioni. Le informazioni raccolte attraverso questo censimento saranno poi pubblicate sui siti istituzionali delle amministrazioni competenti entro 150 giorni dall'adozione dello schema standardizzato.
- Valutazione e ottimizzazione dei controlli: il censimento servirà anche a valutare l'efficacia dei controlli esistenti. Entro il 30 giugno 2025, le amministrazioni dovranno completare una ricognizione dei controlli operati nell’ultimo triennio, evidenziando i casi in cui il controllo si è concluso con la constatazione di irregolarità. Questa analisi permetterà di identificare i controlli che possono essere eliminati o riorganizzati per migliorare l’efficienza amministrativa e ridurre il carico burocratico sulle imprese.
L’entrata in vigore del D.Lgs. 103/2024 ha significative implicazioni per le imprese, specialmente per quelle che operano in settori ad alto impatto ambientale o sociale. Le aziende dovranno adattarsi rapidamente alle nuove normative, adottando politiche ESG e ottenendo le relative certificazioni per poter beneficiare dei vantaggi previsti dal decreto. In particolare, le imprese dovranno investire nella formazione del personale, nell’adeguamento dei processi produttivi e nell’implementazione di sistemi di gestione che siano conformi agli standard ESG. Questo comporterà, in molti casi, un significativo impegno sia in termini di risorse finanziarie che organizzative.
Le imprese che riusciranno a conformarsi rapidamente alle nuove disposizioni normative potranno beneficiare di numerosi vantaggi. Oltre alla riduzione del carico amministrativo e dei controlli, queste aziende saranno percepite come più affidabili e attrattive per gli investitori, che sempre più spesso privilegiano imprese sostenibili.
Per facilitare la comprensione delle novità introdotte dal D.Lgs. 103/2024, riportiamo una sintesi dei punti chiave:
- Data di entrata in vigore: 2 agosto 2024.
- Valutazione del rischio: la classificazione delle imprese a rischio basso sarà influenzata dal possesso di certificazioni ESG.
- Certificazioni ESG: riconosciute come strumento fondamentale per la riduzione del carico di controlli sulle imprese.
- Censimento dei controlli: entro il 1° ottobre 2024, sarà elaborato uno schema standardizzato per il censimento dei controlli amministrativi.
- Implicazioni per le imprese: necessità di adattamento rapido agli standard ESG per beneficiare delle agevolazioni previste dal decreto.
Il D.Lgs. 103/2024 segna quindi un importante passo avanti nella regolamentazione delle attività economiche in Italia, introducendo criteri innovativi per la valutazione del rischio e promuovendo l’adozione di pratiche aziendali sostenibili. Le imprese italiane dovranno affrontare questa nuova sfida con un approccio proattivo, investendo nella sostenibilità e nell’ottenimento delle certificazioni ESG. Solo così sarà possibile non solo conformarsi alle nuove normative, ma anche trarre vantaggio da un contesto economico sempre più orientato alla sostenibilità.