Inquinamento zero: il nuovo Regolamento UE cambia le regole per autorizzazioni e controlli ambientali

Cosa devono sapere le imprese su emissioni, obblighi e trasformazione degli impianti

 
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L’Unione Europea ha approvato nel 2024 un nuovo regolamento in materia di inquinamento industriale, con l’obiettivo di allineare le politiche ambientali agli obiettivi del Green Deal e alla strategia “Zero Pollution” al 2050. Il testo – che modifica in modo sostanziale la Direttiva 2010/75/UE (IED) – è entrato in vigore a luglio 2024 e sarà progressivamente applicato tra il 2025 e il 2030. Le implicazioni toccano anche le piccole e medie imprese attive in settori produttivi con impatti ambientali rilevanti.

L’intervento normativo rafforza il sistema delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (AIA), introduce nuovi criteri per l’uso delle migliori tecniche disponibili (BAT) e prevede forme più severe di trasparenza, controllo e trasformazione degli impianti industriali. Per molte realtà imprenditoriali si apre una fase di adeguamento che coinvolgerà aspetti tecnici, gestionali e finanziari, con ricadute su produzione, investimenti e accesso a fondi pubblici.

Nuovi obblighi ambientali: cosa prevede il Regolamento UE 2024/2025

Il nuovo regolamento, parte del pacchetto legislativo sulla neutralità climatica, ha l’obiettivo di prevenire e ridurre inquinamento atmosferico, idrico e del suolo, promuovere la circolarità dei processi produttivi, rafforzare il monitoraggio ambientale e l’efficienza energetica e introdurre obblighi di trasformazione graduale degli impianti per rientrare nei limiti ambientali fissati.

Tra le principali novità:

  • Estensione del campo di applicazione: vengono inclusi nuovi settori economici, tra cui allevamenti intensivi più piccoli, aziende di trattamento rifiuti, imprese di recupero metalli o plastiche, e altri impianti con impatti significativi.
  • Piani di trasformazione ambientale: le imprese dovranno pianificare, in forma documentata, come intendono migliorare le proprie prestazioni ambientali, in coerenza con gli obiettivi europei.
  • Accesso pubblico ai dati ambientali: le emissioni e le performance ambientali degli impianti saranno rese accessibili ai cittadini tramite il portale europeo per le emissioni industriali.
  • Controlli più frequenti e rigorosi da parte delle autorità competenti (come ARPA e ISPRA).
  • Sanzioni più severe per mancata conformità.
Le migliori tecniche disponibili (BAT): da raccomandazione a obbligo

Il principio delle BAT (Best Available Techniques), già previsto nella normativa vigente, diventa ancora più centrale: i nuovi documenti di riferimento europei (BREF) conterranno limiti più stringenti e scadenze precise, con obbligo di recepimento nelle AIA. Le imprese dovranno:

  • documentare l’adozione delle tecnologie più efficienti e meno inquinanti disponibili;
  • aggiornare periodicamente gli impianti per rispettare i valori limite indicati;
  • giustificare eventuali deroghe solo in casi eccezionali, con criteri tecnici stringenti.
Imprese coinvolte: chi deve prestare attenzione

Il regolamento impatta su tutte le imprese che rientrano o potrebbero rientrare nel perimetro delle attività soggette ad AIA, ma anche su aziende di dimensioni minori, qualora svolgano:

  • attività con emissioni atmosferiche o scarichi industriali significativi;
  • gestione o trattamento di rifiuti, fanghi, reflui;
  • processi produttivi ad alto impatto ambientale (verniciatura, galvanica, conciatura, metallurgia, chimica, energia, agricoltura intensiva).

Anche le imprese non direttamente soggette potrebbero essere coinvolte indirettamente, ad esempio attraverso richieste ambientali da parte di clienti industriali o filiere produttive soggette a conformità ambientale.

Prospettive e opportunità per le PMI

Sebbene le nuove regole comportino oneri e adeguamenti, rappresentano anche una leva di crescita e innovazione sostenibile:

  • il possesso di un’AIA aggiornata e conforme migliora l’accesso al credito bancario e ai fondi pubblici green;
  • l’adozione di BAT consente spesso di ottimizzare consumi e costi operativi;
  • essere conformi ai nuovi standard può rappresentare un vantaggio competitivo nel mercato europeo.

Molti bandi pubblici – anche regionali – già premiano le imprese in possesso di certificazioni ambientali, audit energetici e sistemi di gestione conformi.

Il nuovo Regolamento europeo rappresenta una svolta strutturale nella gestione dell’impatto ambientale delle attività produttive. Le PMI che intendono mantenere la propria competitività devono anticipare i cambiamenti, dotarsi di strumenti di valutazione ambientale e attivare percorsi di adeguamento tecnico e normativo.


Termini da conoscere

  • Valutazione d’impatto ambientale (VIA): analisi preventiva sull’impatto delle attività ambientali. Vai alla voce
  • Neutralità carbonica: equilibrio tra emissioni e assorbimenti di CO₂. Vai alla voce
  • Sistema ETS (Emission Trading): mercato delle emissioni che regola quote e permessi EU. Vai alla voce
  • Limiti emissioni: soglie massime ammissibili di inquinanti rilasciati. Vai alla voce
Hai un impianto soggetto ad AIA o vuoi valutare l’impatto delle nuove regole sulla tua azienda?
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