Verso la parità di genere: analisi e strategie per le organizzazioni
L'equità di genere emerge oggi come uno dei temi centrali della nostra società, sollevando interrogativi e richiedendo azioni concrete. L'alto tasso di femminicidi nel nostro Paese ha catalizzato l'attenzione sulla violenza contro le donne, suscitando un dibattito che va oltre l'aspetto della sicurezza personale, ma investe la questione più ampia della parità di genere in tutti gli ambiti della vita sociale ed economica.
Secondo il Rapporto Parità di Genere del World Economic Forum 2021, nessun paese ha ancora raggiunto una parità di genere completa. Sebbene alcuni paesi (Islanda, Finlandia, Norvegia e Svezia) stiano chiudendo il divario in modo significativo, esiste ancora una notevole disparità, soprattutto nelle sfere politiche e lavorative.
La classifica stilata dal World Economic Forum, che comprende 156 paesi, ha focalizzato l’analisi su quattro aspetti: economia, istruzione salute, politica e rappresentanza. L’Italia si posiziona al 63° posto e al 114° posto per l'aspetto economico. I settori tipicamente maschili sono l’industria con il 71% e le costruzioni con l’89% mentre i settori con occupazione femminile crescente (circa il 50%) sono sanità, istruzione, alloggio e ristorazione e attività artistiche.
Mentre alcuni settori mostrano una maggiore partecipazione femminile, le donne rimangono sottorappresentate nei ruoli decisionali e spesso subiscono discriminazioni salariali. Nonostante alcune misure positive, come l'introduzione delle quote di genere nei consigli di amministrazione, persistono barriere culturali e strutturali che ostacolano il progresso verso una reale parità di genere.
La recente Cerificazione UNI PdR/125:2022, "Linee Guida sul Sistema di Gestione per la Parità di Genere", offre un quadro metodologico per affrontare le sfide e promuovere il cambiamento. Questo sistema incoraggia imprese e organizzazioni a sviluppare politiche mirate e a monitorare con precisione i progressi verso obiettivi di parità di genere ben definiti.
Le organizzazioni devono adottare politiche trasparenti e inclusivi, redigere piani strategici dettagliati e identificare indicatori chiave di prestazione (KPI) misurabili. La formazione e la sensibilizzazione sono fondamentali per contrastare gli stereotipi di genere e promuovere una cultura aziendale equa e inclusiva.
La certificazione secondo queste linee guida non solo dimostra l'impegno concreto verso l'equità di genere, ma può anche portare benefici tangibili, come esenzioni fiscali e una migliore reputazione aziendale.
L'equità di genere non è infatti solo una questione di giustizia sociale, ma anche un driver fondamentale per l'innovazione e la crescita economica. Aumentare la partecipazione delle donne nei ruoli decisionali non solo migliora la rappresentanza, ma porta anche a una maggiore diversità di prospettive e idee, stimolando l'innovazione e migliorando le performance aziendali.
Inoltre, ridurre il divario di genere nei salari e promuovere la conciliazione tra lavoro e vita familiare non solo favorisce l'equità, ma contribuisce anche a una maggiore produttività e benessere sociale.
È cruciale che sia le organizzazioni che i decisori politici continuino a impegnarsi attivamente per promuovere l'equità di genere e adottare politiche e pratiche che favoriscano un ambiente di lavoro e una società più equi e inclusivi per tutti. Solo attraverso uno sforzo collettivo e una volontà sincera di cambiamento possiamo raggiungere una vera parità di genere e costruire un futuro più giusto e prospero per tutti.