L’innovazione diventa sostenibile, ma sul green c’è ancora da lavorare
Investimenti 4.0, automazione e green. Termini dietro cui, per le imprese, si apre un mondo. E la strada pare tracciata, seppur con processi che viaggiano a velocità diverse. Facciamo il punto della situazione grazie all’intervento di Filippo Boschi, responsabile dei progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale di Made, il competence center Industria 4.0 guidato dal Politecnico di Milano e supportato dal Mise.
«Senza dubbio - esordisce Boschi - tutto il settore produttivo, o comunque la maggior parte del sistema, si è convinto che sia necessario implementare logiche di digitalizzazione e di sostenibilità all’interno dei processi per resistere, rimanere e vincere sul mercato. Ormai il tema dell'industria 4.0 e soprattutto di quelli che sono i vantaggi di questo paradigma sono sulla bocca di tutti, e questo è un sintomo importante del lavoro fatto anche dal ministero dello Sviluppo Economico. Il piano è stato promosso nel 2016 ed è entrato in vigore nel 2017, ad alcuni anni di distanza possiamo affermare che oggi ogni imprenditore sappia quali siano le tipologie di investimento che comportano un vantaggio anche fiscale e quindi il lavoro è stato premiato.
Se, come detto in avvio, la strada è tracciata, la questione sostenibilità sembra essere un passo indietro rispetto alla digitalizzazione: «Moltissime aziende hanno capito che devono essere digitali, mentre il tema della sostenibilità essendo stato affrontato da meno anni non è ancora del tutto chiaro: occorre capire meglio come garantire una sostenibilità economica pur essendo sostenibili e/o circolari; fondamentalmente le aziende stanno avendo gli stessi dubbi che avevano quando si è iniziato a parlare di digitalizzazione» evidenzia l’esperto.
Rispetto alla digitalizzazione, le aspettative dei clienti nei confronti della sostenibilità sono molto più alte. È sempre più probabile, quindi, che i clienti richiedano prodotti sostenibili e ciò obbliga automaticamente le aziende a prestare attenzione a questo aspetto. Questo fenomeno riguarda non solo i prodotti finali, ma anche gli uffici, i servizi e l'intera catena di fornitura. L'esigenza di sostenibilità accelererà quindi il processo, per una pura logica di mercato. Un altro aspetto da considerare riguarda l'accelerazione dell'adozione della sostenibilità attraverso la promozione di una trasformazione culturale all'interno delle aziende. Creare una mentalità orientata alla sostenibilità e aumentare la consapevolezza mostrando alle imprese ciò che è possibile realizzare con pratiche sostenibili e come queste possano essere conciliate con la produttività, rappresenta un modo per spingere ulteriormente l'adozione di soluzioni sostenibili.
Inoltre, gli investimenti nella digitalizzazione e nella sostenibilità possono apportare benefici anche in termini di sicurezza informatica. Quando si parla di digitalizzazione, è fondamentale considerare anche tale aspetto, poiché l'utilizzo di architetture dati espone le aziende a potenziali attacchi informatici. È quindi necessario garantire che gli investimenti e le attenzioni siano rivolti alla protezione dei dati, evitando furti e assicurando che le piattaforme utilizzate non siano accessibili ad attori esterni non autorizzati.
In sintesi, gli investimenti 4.0 rappresentano una via chiara per il settore industriale, che sempre più imprese stanno percorrendo. Tuttavia, mentre la digitalizzazione è ormai un obiettivo comune, la sostenibilità sta guadagnando sempre più importanza, ma richiede un ulteriore lavoro di comprensione e adozione. Per velocizzare il processo verso la sostenibilità, è fondamentale rispondere alle aspettative dei clienti e promuovere una trasformazione culturale all'interno delle aziende. Inoltre, gli investimenti nella digitalizzazione e nella sostenibilità devono essere affiancati da misure adeguate di sicurezza informatica per proteggere i dati aziendali da possibili attacchi esterni.