Patent box, chi vuole l’agevolazione deve assumersi il rischio investimento

Si è chiusa il 3 febbraio la consultazione pubblica utile a raccogliere osservazioni riguardanti la bozza di circolare sulla disciplina del nuovo Patent box, regime che intende incentivare creazione e sfruttamento economico dei beni immateriali nell’ambito dell’attività di impresa.
Si tratta del regime fiscale, modificato dal Decreto fiscale del 2022, che permette di beneficiare di agevolazioni fiscali per gli investimenti in ricerca e sviluppo. Attività che possono essere sia svolte all’interno dell’azienda sia esternalizzate a terzi.
Per poter usufruire di queste agevolazioni, è necessario che i soggetti che hanno diritto allo sfruttamento economico del bene immateriale (ad esempio un brevetto) siano anche coloro che esercitano le attività di ricerca e sviluppo e che assumono il rischio degli investimenti.
In altre parole, per ottenere l'agevolazione fiscale ci deve essere un collegamento tra l'investimento e l'effettiva attività di ricerca e sviluppo svolta dal soggetto che chiede l'agevolazione.
In sintesi, ecco quali sono i beni materiali agevolabili:
- software progetti da diritto d’autore
- disegni e modelli tutelati giuridicamente
- brevetti industriali
- due (o più) beni immateriale che siano collegati da un vincolo di complementarità
Le attività da cui si originano le spese di ricerca e sviluppo «devono essere svolte in laboratori, o strutture, situati nel territorio dello Stato italiano, in Stati appartenenti all’Unione europea, in Stati aderenti allo Spazio economico europeo con i quali l’Italia abbia stipulato un accordo che assicuri un effettivo scambio di informazioni, ovvero in Paesi che consentano un adeguato scambio di informazioni ai sensi del DM 4 settembre 1996».
Il precedente Patent box prevedeva una detassazione dell’extra-profitto derivante dallo sfruttamento dei beni immateriali. Il nuovo regime, invece, va a modificare le modalità con cui opera l’agevolazione.
In cinque punti, ecco cosa prevede il Patent box:
- il nuovo Patent box prevede una deduzione fiscale attraverso una maggiorazione dei costi di ricerca e sviluppo sostenuti sui beni immateriali agevolabili.
- La maggiore deducibilità fiscale è nella misura del 110 per cento dei costi di ricerca e sviluppo riguardanti, come detto, i beni immateriali agevolati.
- I costi agevolabili sono quelli sostenuti per lo sviluppo, l'accrescimento, il mantenimento, la protezione e lo sfruttamento dei beni immateriali.
- Le spese agevolabili includono personale, ammortamenti, canoni di locazione, consulenze, materiali, mantenimento dei diritti sui beni immateriali e prevenzione della contraffazione.
- Il nuovo regime prevede l'obbligo di apposizione della firma elettronica con marca temporale e un ampliamento di 6 mesi per l'apposizione della marca temporale sulla documentazione idonea.