Saldo IMU 2025: scadenze, regole e novità operative

Il pagamento del saldo IMU 2025 è in scadenza il 16 dicembre e quest’anno porta con sé alcune modifiche operative che imprese e proprietari devono conoscere per evitare errori nel calcolo. La novità principale riguarda l’obbligo per i Comuni di utilizzare il nuovo Prospetto ministeriale per pubblicare le aliquote sul sito del MEF, con effetti diretti sul conteggio della seconda rata.
Di seguito una panoramica completa, con un taglio pratico e orientato alle esigenze delle imprese.
Il 2025 è il primo anno in cui i Comuni devono utilizzare il nuovo Prospetto ministeriale per trasmettere e pubblicare le aliquote IMU sul portale del Ministero dell’Economia e delle Finanze. La scadenza resta fissata al 28 ottobre.
Il rispetto di questo termine non è formale: condiziona direttamente il calcolo dell’imposta dovuta per la seconda rata.
Se il Comune non pubblica le aliquote entro il 28 ottobre:
- vengono automaticamente applicate le aliquote di base previste dalla legge, anche se negli anni precedenti erano state deliberate aliquote maggiorate;
- per la prima rata di giugno resta possibile utilizzare l’aliquota dell’anno precedente;
- per il saldo di dicembre il calcolo va effettuato sulla base delle aliquote presenti nel Prospetto pubblicato sul sito MEF, se disponibili.
- Per contribuenti e imprese diventa quindi essenziale verificare la pubblicazione delle aliquote aggiornate prima di determinare il saldo.
Il calcolo dell’IMU richiede di combinare diversi fattori. Gli step sono quattro:
1. Base imponibile
La rendita catastale viene prima rivalutata del 5%, poi moltiplicata per il coefficiente previsto per la categoria catastale.
Per le abitazioni il moltiplicatore è 160.
2. Applicazione dell’aliquota
Si utilizza l’aliquota deliberata dal Comune e pubblicata sul sito MEF.
Se il Comune non ha pubblicato il Prospetto entro il 28 ottobre, si applica l’aliquota di base.
3. Detrazioni
Eventuali detrazioni previste dal Comune devono essere sottratte dall’imposta lorda.
4. Mesi e percentuale di possesso
L’imposta è dovuta solo per i mesi di possesso e in proporzione alla quota di proprietà.
Alcune tipologie di immobili beneficiano di riduzioni specifiche della base imponibile o dell’imposta:
- Fabbricati storici o dichiarati inagibili: base imponibile ridotta del 50%.
- Immobili locati a canone concordato: riduzione del 25% dell’imposta.
- Immobili concessi in comodato d’uso a figli o genitori, se rispettati i requisiti normativi: riduzione del 50%.
Per le imprese con ampi patrimoni immobiliari o con unità locate, queste riduzioni possono incidere in modo significativo sul saldo di dicembre.
Le modalità di versamento restano invariate:
- Persone fisiche: modello F24, in forma cartacea o telematica.
- Titolari di partita IVA: obbligo di utilizzo del modello F24 telematico.
- Importo minimo versabile: 12 euro per ciascun Comune.
- Arrotondamento: il versamento va effettuato arrotondando all’euro secondo le regole di legge.
Per una gestione corretta del saldo IMU 2025 è consigliabile:
- Verificare sul sito MEF la presenza delle aliquote aggiornate del proprio Comune.
- Controllare l’applicazione delle riduzioni se ricorrono i requisiti (canone concordato, comodato, inagibilità, immobili storici).
- Ricalcolare il saldo utilizzando l’aliquota pubblicata o, in assenza, quella di base.
- Procedere al versamento tramite F24 entro il 16 dicembre.
L’introduzione del nuovo Prospetto rende più uniforme la pubblicazione delle aliquote, ma richiede maggiore attenzione nella fase di verifica, soprattutto per le imprese che gestiscono più immobili su territori comunali diversi.