Sicurezza sul lavoro, oltre 700 infortuni nel 2021: quali proposte?
Mentre siamo alle prese con le verifiche del Green Pass nei luoghi di lavoro, il Governo cerca soluzioni per tamponare il fenomeno degli infortuni sul lavoro. Dal vertice a Palazzo Chigi con i rappresentanti sindacali è emerso l’impegno del Governo per l'assunzione di ispettori e l'avvio della banca dati degli infortuni, oltre ad alcuni interventi di immediata realizzabilità:
- la revisione e il potenziamento del sistema della formazione dei dipendenti e degli imprenditori,
- la revisione e il potenziamento delle norme sanzionatorie da applicare a seguito delle ispezioni;
- la razionalizzazione dell'assetto delle competenze in materia di ispezione;
- la costituzione di una banca dati unica delle sanzioni applicate.
Il tema è quello della salute e della sicurezza sul lavoro, ma anche su altri temi aperti: le riforme degli ammortizzatori sociali, le politiche attive per il lavoro, la riforma del fisco e delle pensioni.
Tutti temi scottanti e urgenti per la gestione del capitale umano, che insieme a quelli della transizione energetica e i rincari di energia elettrica e materie prime, preoccupano gli imprenditori.
Quanto ai numeri dell’emergenza per gli infortuni sul lavoro denunciati all’Inail nei primi otto mesi del 2021, vi è un +8% rispetto allo stesso periodo del 2020 degli infortuni e un - 6% di quelli mortali.
Da più parti si è osservato che assumere più ispettori o inasprire le sanzioni non è la strada giusta per invertire e risolvere la tendenza della tragica successione di infortuni mortali sul lavoro, arrivata alla media di 3 morti al giorno.
Sul fronte organizzativo c’è chi punta a riportare in capo all’Ispettorato del Lavoro (INL) tutte le funzioni ispettive, anche a costo di compromettere le competenze dei servizi di prevenzione ASL sino ad oggi incaricate dei controlli.
Sul fronte giuridico alcune proposte pensano di rendere più diffusa l’adozione dei modelli organizzativi D.Lgs. 231/08 (persino per micro-imprese, associazioni e studi professionali) o a introdurre nuovi reati di omicidio sul lavoro.
Sul fronte formativo arrivano le linee di indirizzo per la formazione in videoconferenza sincrona, mentre altri non vedono alcuna necessità di una ulteriore proliferazione di leggi e sanzioni, ma solo un più generale impegno per un lavoro culturale a partire dal mondo della scuola e della società tutta.
Sul fronte assicurativo si è ipotizzato un sistema in capo ad INAIL dove ogni anno il pagamento del premio è subordinando alla produzione di indicatori certificati dal sistema degli RSPP a loro volta “accreditati” presso l’Istituto. Anche per i Medici competenti varrebbero le medesime forme di accreditamento per quanto attiene le malattie professionali.
C’è chi, scoraggiato, pensa che da 40 anni siamo un paese dove senza una pena severa non può fare nulla (vaccinazioni comprese) e nelle aziende, siano esse piccole o grandi la Sicurezza sul lavoro è solo una “montagna di carta” che non porta alcun valore aggiunto, anzi è puro costo.
L’Agenzia europea per la Sicurezza sul lavoro indica che mentre il 51% delle microimprese e il 47% delle piccole imprese (5-49 dipendenti) riferiscono di lavorare con fornitori di servizi di SSL esterni, la cifra scende al 17% per le aziende con più di 249 dipendenti.
Le micro-piccole imprese, spesso additate di sfuggire ai controlli, generalmente difficili da raggiungere a causa del loro numero elevato e della dispersione geografica, tuttavia, mostrano che una buona articolazione di intermediari di organizzazione settoriale spesso facilitano e annullano questo problema; infine anche i rappresentanti dei lavoratori confermano di riuscire a svolgere un ruolo più incisivo negli interventi nelle piccole imprese.
Quello che ancora manca è il capillare coinvolgimento di questi intermediari presso i promotori della Salute e Sicurezza a livello istituzionale e delle agenzie pubbliche quando si progettano i regolamenti in materia di SSL; quando si devono valorizzare i punti di forza di tutte le imprese nella progettazione dei programmi di intervento.
Ogni lavoratore deve poter contare sulla garanzia di sicurezza durante la propria attività lavorativa così come ogni datore di lavoro deve poter contare su norme semplici senza rimanere in balia delle circolar interpretative di questo o quel soggetto, senza che nessuno si assuma la responsabilità di ciò che ha detto.
Siamo convinti che la Sicurezza sul lavoro non è una montagna di carta, anzi è ciò che permette alle aziende di correre veloci: non a caso negli altri paesi industrializzati si è molto attenti, efficienti ed efficaci nella sua applicazione.