Transizione 5.0: più tecnologia, più cyber-rischi, più prevenzione
Nel panorama della transizione digitale, la Transizione 5.0 rappresenta un passo fondamentale per l’evoluzione delle imprese, portando con sé nuove tecnologie capaci di migliorare l'efficienza, ottimizzare i costi e innovare i prodotti. Tuttavia, con l’avvento di una maggiore connettività, si presenta un'altra sfida imprescindibile: la cybersicurezza. Alessio Pennasilico, membro del comitato scientifico del CLUSIT (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica), sottolinea come la protezione di queste nuove tecnologie debba essere affrontata sin dalle prime fasi del loro sviluppo.
Come afferma Pennasilico, «tutto quello che non è stato digitalizzato lo sarà, questa è la direzione». Il processo di digitalizzazione è quindi ormai irreversibile, con un impatto diretto sulle modalità operative delle aziende. La digitalizzazione consente una serie di benefici tangibili: ottimizzazione delle operazioni, contenimento dei costi, riduzione degli errori e una maggiore capacità di monitorare i processi produttivi. Tuttavia, ogni elemento connesso a una rete digitale diventa automaticamente vulnerabile agli attacchi informatici.
Con la crescente connettività dei macchinari, aumentano i punti di vulnerabilità. Gli impianti industriali moderni, grazie all'automazione e all'Internet of Things (IoT), offrono enormi vantaggi in termini di efficienza, ma ereditano anche le problematiche tipiche dell’IT, dove la sicurezza è un fattore cruciale. «Tutto ciò che è connesso può essere attaccato ma può essere anche difeso, se ci si è pensato prima», aggiunge Pennasilico. La pianificazione anticipata è quindi fondamentale per garantire la sicurezza delle infrastrutture critiche.
Un aspetto importante della Transizione 5.0 è la necessità di considerare la filiera nel suo complesso, non solo il singolo operatore. Le responsabilità sono condivise tra chi vende le soluzioni, chi le implementa e chi ne usufruisce. La sicurezza deve essere quindi parte integrante del processo di produzione, sin dalle prime fasi di progettazione. Non si tratta solo di proteggere l’azienda, ma di proteggere l’intera filiera da eventuali interruzioni che un attacco informatico potrebbe causare. Pennasilico sottolinea che, per le aziende che forniscono soluzioni, la sicurezza può diventare anche una leva di marketing: dimostrare che il proprio prodotto è più sicuro rispetto ai concorrenti può rappresentare un vantaggio competitivo. In un mondo sempre più connesso, la sicurezza non è più un'opzione, ma un requisito fondamentale.
La Transizione 5.0 porta con sé non solo innovazioni tecnologiche, ma anche nuovi rischi. Oltre alla minaccia degli attacchi informatici, ci sono anche preoccupazioni per la sicurezza fisica degli impianti e per l’impatto ambientale. Alcuni macchinari industriali, se compromessi, possono rappresentare un pericolo per la vita umana e per l’ambiente, specialmente quando si utilizzano materiali chimici. «Questi rischi sono in crescita - afferma l’esperto - e richiedono una visione ampia della sostenibilità che vada oltre la mera governance aziendale».
Oggi la cybersecurity deve essere considerata un fattore chiave anche in ottica ESG (Environmental, Social, Governance). Includere la sicurezza informatica nelle proprie strategie non solo tutela l'azienda da potenziali danni, ma rappresenta anche un impegno verso la sostenibilità e la governance responsabile. Pennasilico evidenzia come molte aziende rischino di vedere la cybersecurity come un cerotto da applicare a problemi già in corso. Al contrario, è essenziale che venga integrata fin dalle prime fasi di progettazione, per garantire la resilienza contro eventuali attacchi o incidenti.
La Transizione 5.0 offre un’opportunità straordinaria per le aziende di innovare e migliorare i propri processi produttivi. Tuttavia, senza un'adeguata attenzione alla cybersecurity, questi vantaggi potrebbero essere messi a rischio. Le aziende devono quindi considerare la sicurezza informatica come un investimento strategico, che non solo protegge da minacce esterne, ma aumenta anche la competitività e la sostenibilità dell'intero ecosistema industriale. La sicurezza, in definitiva, diventa il fondamento su cui costruire il futuro della produzione e delle tecnologie connesse.