Lavoro, ambiente e tecnologia: i cinque trend che influenzeranno le imprese
Un rapporto che sta mutando profondamente, quello tra le persone e tematiche quali lavoro, ambiente e tecnologia. E così, dopo due anni che hanno portato un vero e proprio sconvolgimento del tessuto sociale, sono le stesse aziende a dover ripensare approcci e modelli, per una discontinuità rispetto al passato che trova concretezza anche attraverso lo sviluppo del metaverso e degli ambienti virtuali.
Sono alcuni degli spunti lanciati dalla quindicesima edizione del rapporto annuale “Fjord Trends” di Accenture Interactive, che ha voluto anche individuare cinque comportamenti umani e trend che finiranno per influenzare imprese, cultura e società stessa. Perché «le decisioni che le aziende prenderanno nel prossimo futuro - ha commentato Fabio Sergio, Head of Design di Accenture Interactive e Co-Lead Fjord in Europa - potrebbero avere un impatto ancora più rilevante che in passato sul nostro mondo, modificando le relazioni tra le persone e i loro cari, i colleghi, la società e i luoghi dove viviamo. Ci aspettano grandi cambiamenti, che come sempre portano incertezze e nuovi equilibri, ma anche grandi opportunità per le imprese che vogliano imbastire relazioni positive e creare valore per le persone e il nostro pianeta».
Primo elemento preso in esame: “Siate voi stessi”. Oggi le persone - sottolinea Accenture - «stanno riesaminando ciò che sono e quello che conta per loro e, in molti casi, scoprono di volersi mostrare per come sono. C'è anche una crescente umanizzazione della forza lavoro; i confini tra vita professionale e privata sono sempre più sfumati».
Crescono i secondi lavori (la side-hustle economy) e mutano le ambizioni stesse degli individui. È qui che si apre la sfida per i datori di lavori, che «ora si trovano di fronte a un'importante sfida di leadership» e che dovranno «guardare con occhi nuovi alla value proposition per i dipendenti». Servirà una vera iniezione di “noi”, un impegno diretto verso l’espressione sempre più forte dei valori come gruppo e comunità, che non dovranno essere posti in antitesi con l’insorgenza dell’autonomia.
Punto due: “La fine dell’era dell’abbondanza?”. Scarsità, ritardi e carenze sono entrati prepotentemente nella nostra vita, divenendo una realtà nelle aspettative delle persone. «La scarsità di beni potrebbe influenzare la morale dei clienti, e i proprietari dei brand dovrebbero prepararsi a gestire le aspettative in termini di convenienza e sostenibilità». E così - per Accenture Interactive - servirà mettere insieme marketing, servizio clienti e catena di fornitura per proteggere la reputazione del brand, e ci sarà da trasmettere un concetto: innovazione non è sinonimo di “nuovo”, e “meno” non vuol dire per forza “perdita”. La previsione è di uno slancio verso un “business rigenerativo”.
Terzo trend: “Frontiere prossime venture. Se il metaverso è nato nel mondo del gaming, ora sta iniziando a mostrare le sue potenzialità anche all’esterno di esso. Beni digitali (come gli NFT) ed esperienze multi-player anche per guardare film sono delle realtà, e «potremmo essere sulla soglia di una nuova epoca culturale».
Quattro: “Il valore del verità”. A 24 anni dalla nascita di Google, il nostro stesso rapporto con le domande e la velocità di ottenere risposte è mutato. Ma più pare semplice avere risposte, più al tempo stesso si è fatta largo la disinformazione, e con questa anche un calo della fiducia. Se il brand, quindi, fa delle promesse, il cliente chiede se queste promesse possano davvero essere mantenute. E «mentre si sforzano di rispondere alle domande delle persone, i brand dovrebbero fare scelte strategiche su quali livelli di informazione distribuire e come progettarli nei vari touchpoint per costruire la fiducia».
Ultimo punto: “Trattare con cura”. L’assistenza come valore da veicolare attraverso interventi chiari e produttivi: espandere l’accessibilità, dare la priorità al benessere mentale e alla sicurezza, considerare il potenziale del design multisensoriale per aumentare l’inclusività, dare un nuovo sguardo ai dettagli dell’esperienza dei dipendenti. Perché se è vero che siamo persone, nonostante tutto sono le relazioni a poter ancora fare la differenza.