Smart working: le nuove regole dal 1° aprile 2022

Il 31 marzo 2022 termina lo stato di emergenza nazionale e con esso buona parte delle norme che sono state disposte dal legislatore per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid-19, tra le quali la disciplina semplificata per l’attivazione del lavoro agile, il cosiddetto smart working.
Dal 1° aprile torna in vigore la normativa ordinaria contenuta nella Legge 81/2017 e, pertanto, i datori di lavoro che vorranno attivare lo smart working dovranno predisporre un accordo individuale con il lavoratore, volto a definire le modalità di effettuazione della prestazione al di fuori dei locali aziendali in modalità agile. Leggi qui
I datori di lavoro sottoscrittori di accordi individuali di smart working dovranno, inoltre, procedere alla comunicazione dell’attivazione dello smart working attraverso l'apposita piattaforma informatica messa a disposizione sul portale dei servizi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, allegando alla comunicazione copia dell’accordo sottoscritto.
La procedura semplificata, attivata per far fronte all’emergenza sanitaria, prevedeva una comunicazione semplificata dello smart working al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. In particolare, con la procedura semplificata, effettuabile esclusivamente con l’applicativo informatico messo a disposizione dal richiamato Ministero, il datore di lavoro del settore doveva comunicare l’avvio dello smart working, anche per più lavoratori, senza essere obbligato ad allegare alcun accordo sottoscritto con il singolo lavoratore.
Alla procedura telematica doveva essere incluso esclusivamente il file Excel contenente i dati obbligatori richiesti, ovverosia:
- codice Fiscale del datore di lavoro;
- dati anagrafici del lavoratore (cognome, nome, codice fiscale, comune e data di nascita);
- dati del rapporto di lavoro: posizione assicurativa territoriale INAIL (PAT) e Voce di tariffa INAIL associata al rapporto di lavoro;
- periodo del lavoro agile.
La modalità semplificata consisteva nella possibilità, da parte del datore di lavoro, di avviare il lavoro agile con la predetta comunicazione semplificata, attraverso la procedura telematica prevista sul sito del Ministero e utilizzando il documento messo a disposizione dall’INAIL per assolvere agli obblighi di informativa sulla salute e sicurezza nel lavoro agile (articolo 22, comma 1, della Legge n. 81/2017).
La fine dello stato d’emergenza per Covid-19 coincide con il venir meno delle procedure semplificate relative al lavoro agile sopra descritte.
Dal 1° aprile 2022 tornano quindi ad applicarsi le regole ordinarie della Legge 81/2017 sia per le aziende che per i lavoratori, alle quali si affiancano le nuove indicazioni contenute nel Protocollo sottoscritto dal Ministero del Lavoro e dalle Parti Sociali il 7 dicembre 2021.
È proprio ai fini dell’attuazione del Protocollo sulla regolamentazione dello smart working, al di fuori del contesto dell’emergenza Covid, che sono in arrivo alcune novità di rilievo per le aziende.
Smart working: in arrivo novità dagli emendamenti
È stato presentato un emendamento in sede di conversione del Decreto Sostegni ter volto a rendere più agevole la prosecuzione dello smart working dal 1° aprile 2022.
In caso di approvazione dell’emendamento, verrebbe meno l’obbligo di allegare alla comunicazione individuale l’accordo in formato pdf, mentre resterebbe in ogni caso necessaria la sottoscrizione dello stesso tra lavoratore e azienda.
Il datore di lavoro sarebbe tenuto a trasmettere in modalità telematica al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali:
- i nominativi dei lavoratori;
- la data di inizio e di cessazione delle prestazioni di lavoro in modalità agile.
Le modalità operative dovranno essere definite da un apposito decreto ministeriale.
La semplificazione proposta non è al momento ufficiale. Si attende il via libera entro il 28 marzo.