Il digitale spinge le imprese alla globalizzazione

Il contributo di Giuseppe Scognamiglio, CEO di Eastwest

 
globalizzazione competitività

In un'epoca in cui la globalizzazione continua a trasformare i mercati internazionali, le aziende sono chiamate ad affrontare un contesto in cui tecnologia e innovazione divengono principali motori di crescita. Come stanno cambiando le regole della competizione globale e quali sono le sfide principali che le aziende devono affrontare?

Giuseppe Scognamiglio, CEO di Eastwest, ci guida attraverso un'analisi dei cambiamenti globali più recenti, evidenziando come la competizione internazionale abbia ridefinito le dinamiche tra settori e regioni del mondo. In questa intervista affronteremo l'impatto della digitalizzazione, le sfide della concorrenza globale e le opportunità che attendono le aziende pronte ad adattarsi alle nuove regole del gioco economico.

Come definirebbe l'impatto della globalizzazione economica sui mercati internazionali negli ultimi anni? Ci sono settori che ne hanno beneficiato più di altri?

La globalizzazione ha avuto un forte impatto sui mercati internazionali, favorendo l'integrazione economica e la crescita degli scambi commerciali. Nel 2022, il valore del commercio mondiale ha raggiunto i 32.000 miliardi di dollari, in aumento rispetto ai 25.000 miliardi del 2020 (UNCTAD). Premetto che non si può essere a favore o contro la globalizzazione, perché è un fenomeno ineludibile. È come lo scorrere dell’acqua: si può essere favorevoli o contrari? Dobbiamo solo attrezzarci per gestire questi fenomeni.

Il settore tecnologico è tra quelli che ha tratto i maggiori benefici dalla globalizzazione. Le esportazioni globali di prodotti tecnologici hanno superato i 2.100 miliardi di dollari nel 2022, un aumento di quasi il 10% rispetto all'anno precedente.

Certamente, ci sono settori che hanno subito delle pressioni. Il settore manifatturiero nei paesi avanzati, come gli Stati Uniti e alcune economie europee, ha risentito della concorrenza internazionale. La delocalizzazione della produzione ha causato la perdita di posti di lavoro. Ad esempio, negli Stati Uniti, si stima che dal 2000 al 2010 siano stati persi oltre 5 milioni di posti di lavoro manifatturieri a causa delle delocalizzazioni e delle importazioni più economiche.

Anche il settore agricolo ha vissuto impatti sia positivi che negativi. Da un lato, le economie con produzioni altamente competitive, come Brasile e Argentina, hanno beneficiato dell'espansione del commercio agricolo. Dall'altro, i piccoli agricoltori nei paesi in via di sviluppo spesso hanno difficoltà a competere con le grandi imprese multinazionali e le economie di scala dei paesi più sviluppati, rischiando di essere emarginati dal mercato globale.

In sintesi, la globalizzazione ha generato enormi opportunità di crescita, ma ha anche accentuato le disuguaglianze tra settori e regioni del mondo. L'economia globale è diventata più interconnessa, ma l’evidente allocazione diseguale dei benefici così come la più recente tendenza di deglobalizzazione continuano a porre sfide in termini di politiche economiche e sociali.

Il progresso tecnologico è una delle forze principali della competizione globale. Come vede l'evoluzione delle nuove tecnologie nel plasmare la concorrenza tra le aziende a livello mondiale?

Il progresso tecnologico rappresenta oggi uno degli elementi cruciali nella definizione della competizione globale. L'innovazione non solo accelera i processi produttivi e la distribuzione, ma ha anche un impatto significativo sulla qualità̀ e sulla varietà̀ dei prodotti e servizi che le aziende possono offrire.

Il settore tecnologico è, infatti, uno dei principali driver di crescita economica globale. Nel 2022, il mercato globale delle tecnologie digitali ha raggiunto un valore stimato di oltre 4.9 trilioni di dollari, con una crescita prevista di circa il 5% annuo nei prossimi cinque anni. Questo riflette l'enorme portata della digitalizzazione, che non riguarda solo le aziende tecnologiche tradizionali, ma anche tutti gli altri settori.

Per quanto concerne la competizione globale, le aziende leader investono pesantemente in ricerca e sviluppo, con una spesa globale di circa 2,5 trilioni di dollari nel 2021, guidata da Stati Uniti (28%) e Cina (24%). Al tempo stesso, è importante sottolineare che il progresso tecnologico crea anche sfide significative. Uno degli effetti collaterali è l'accentuarsi del divario tra aziende con forte accesso alle tecnologie avanzate e quelle che non riescono a tenere il passo.

Anche a livello geopolitico, la competizione tra Stati per la supremazia tecnologica si sta intensificando. La “guerra dei semiconduttori” tra Stati Uniti e Cina ne è un esempio concreto. Il controllo sulle catene di fornitura di componenti cruciali, come i microchip, è diventato una questione di sicurezza nazionale.

In sintesi, il progresso tecnologico non solo determina la competitività̀ tra le aziende, ma sta ridefinendo le regole del gioco a livello globale. L'accesso ai mercati globali è diventato più semplice grazie a Internet e alle infrastrutture digitali.

Quali sono i principali vantaggi e sfide che le aziende devono affrontare quando si espandono a livello internazionale?

L'accesso ai mercati globali, facilitato da Internet e dalle infrastrutture digitali, ha trasformato radicalmente il modo in cui le aziende operano e si espandono a livello internazionale. I vantaggi sono evidenti. Il valore dell'e-commerce globale ha superato i 5,7 trilioni di dollari nel 2022 e si prevede che raggiungerà̀ i 7,4 trilioni entro il 2025, dimostrando il potenziale di crescita. Inoltre, le piattaforme digitali permettono alle imprese di espandersi con costi ridotti e innovare rapidamente.

Rimangono sfide come la conformità normativa, con il GDPR che impone sanzioni fino al 4% del fatturato annuo globale, e la complessità̀ logistica in un settore che vale oltre 9 trilioni di dollari. Anche le barriere culturali e linguistiche richiedono attenzione per garantire il successo sui mercati internazionali.

In sintesi, se da una parte la digitalizzazione ha ridotto notevolmente le barriere all'ingresso nei mercati globali, le aziende devono prepararsi ad affrontare complessità̀ nuove e in continua evoluzione. L'espansione internazionale richiede un approccio strategico, con un equilibrio tra i vantaggi tecnologici e l'adattamento a contesti economici, culturali e normativi differenti.

Quale ruolo gioca l'innovazione nella concorrenza globale? È un fattore chiave per il successo delle aziende internazionali o ci sono altre variabili altrettanto importanti?

L'innovazione gioca un ruolo cruciale nella concorrenza globale, fungendo da fattore chiave per il successo delle aziende internazionali. In un contesto in cui la tecnologia avanza rapidamente e le aspettative dei consumatori evolvono di continuo, le imprese che investono in ricerca e sviluppo e che sono in grado di portare sul mercato nuovi prodotti, servizi o modelli di business hanno un vantaggio competitivo sostanziale.

Secondo i dati della World Intellectual Property Organization (WIPO), le aziende hanno investito circa 2.5 trilioni di dollari in R&S nel 2021, con le nazioni più̀ innovative come Stati Uniti, Cina, Germania, Giappone e Corea del Sud che rappresentano la maggior parte di questi investimenti. L'innovazione permette alle imprese di aumentare la produttività̀, migliorare l'efficienza e, in molti casi, di differenziarsi dalla concorrenza, garantendo così l'accesso a mercati più ampi.

Un esempio evidente è il settore tecnologico. Aziende come Apple, Amazon o Samsung hanno basato gran parte del loro successo sull'innovazione continua, non solo nei prodotti, ma anche nei processi e nei modelli di business.

Tuttavia, non possiamo ignorare altre variabili che sono altrettanto importanti per il successo delle imprese internazionali, come la capacità di adattamento ai mercati locali, la gestione delle risorse umane, il costo del lavoro, etc. Ad esempio, la delocalizzazione della produzione o l'ottimizzazione delle catene di approvvigionamento in paesi con costi del lavoro inferiori ha giocato un ruolo fondamentale nella competitività̀ di molte aziende multinazionali. Inoltre, la sostenibilità̀ e l'attenzione all'ambiente stanno diventando sempre più cruciali. Le aziende che investono in pratiche sostenibili, che riducono le emissioni di CO2 e migliorano la responsabilità̀ sociale, come Tesla, ottengono vantaggi sia reputazionali che economici, in linea con le crescenti aspettative dei consumatori e con le normative governative.

Secondo lei, quali sono i principali fattori che differenziano le aziende che riescono a competere con successo a livello globale da quelle che faticano a farlo?

Questa importante questione tocca direttamente il cuore delle dinamiche economiche e industriali globali. La capacità di competere a livello internazionale dipende da una combinazione di fattori strategici, economici, tecnologici e culturali.

Le aziende globalmente competitive investono fortemente in ricerca e sviluppo. I dati mostrano che le aziende leader mondiali, come quelle nel settore tecnologico e farmaceutico, destinano fino al 10-20% dei loro ricavi annuali a R&D. Inoltre, spesso possiedono una catena di approvvigionamento ben ottimizzata. L'accesso a fornitori globali e la gestione efficace della logistica consentono loro di minimizzare i costi e rispondere rapidamente alle esigenze dei mercati locali.

Un altro fattore cruciale è l'adattabilità̀ culturale e commerciale. Le aziende di successo non si limitano a esportare lo stesso prodotto in ogni mercato, ma lo adattano alle esigenze e alle preferenze dei consumatori locali. Inoltre, le aziende che competono a livello globale tendono ad avere una forza lavoro diversificata e altamente qualificata. Secondo il Global Talent Competitiveness Index, le aziende nei paesi con una forte capacità di attrarre e trattenere talenti, come la Svizzera e gli Stati Uniti, mostrano migliori performance economiche e maggiore competitività̀ internazionale.

La trasformazione digitale ha rivoluzionato le modalità̀ di fare impresa. Le aziende leader sono quelle che sfruttano tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale, l'analisi dei big data e l'automazione. Infine, l'accesso al capitale è un fattore decisivo. Le aziende globali di successo sono spesso quelle che riescono a ottenere finanziamenti significativi per sostenere la crescita e gli investimenti.

La pandemia ha cambiato significativamente il contesto della concorrenza globale. In che modo crede che le aziende abbiano dovuto adattarsi per rimanere competitive in questo nuovo scenario?

La pandemia ha senza dubbio trasformato il panorama della concorrenza globale, costringendo le aziende a rivedere le loro strategie operative e commerciali. Secondo un rapporto della Banca Mondiale, il commercio globale è diminuito del 5% nel 2020 a causa della pandemia, ma le imprese più agili e innovative hanno trovato modi per adattarsi.

Innanzitutto, molte aziende hanno accelerato la digitalizzazione. Secondo un'indagine di McKinsey, il 70% delle aziende ha incrementato l'adozione di tecnologie digitali. Questo ha permesso loro non solo di mantenere i contatti con i clienti, ma anche di ottimizzare le loro operazioni e ridurre i costi.

In secondo luogo, le imprese hanno dovuto riconsiderare le loro catene di approvvigionamento. Con la pandemia che ha interrotto le linee di produzione in vari paesi, molte aziende hanno iniziato a diversificare le fonti di approvvigionamento per ridurre la dipendenza da un singolo mercato. Tutt’oggi il 65% delle aziende sta pianificando di aumentare la resilienza delle proprie catene di fornitura.

In sintesi, per rimanere competitive, le aziende hanno dovuto adattarsi attraverso l’innovazione tecnologica e la diversificazione delle catene di approvvigionamento. Questi cambiamenti sono diventati strutturali e non solo rappresentano una risposta alle sfide attuali, ma anche un'opportunità per costruire un futuro più resiliente e sostenibile.

Come prevede che si evolveranno i mercati internazionali nei prossimi 5-10 anni? Quali nuove sfide o opportunità pensa emergeranno per le aziende che competono a livello globale?

La mia previsione è che nei prossimi 5-10 anni i mercati internazionali subiranno trasformazioni significative, influenzate da diversi fattori economici e geopolitici.

La digitalizzazione continuerà̀ a espandersi, con investimenti nel settore tech che potrebbero raggiungere i 7 trilioni di dollari entro il 2025, aprendo la strada a nuove opportunità per l’innovazione. Allo stesso tempo, la crescente attenzione alla sostenibilità̀ potrebbe far crescere il mercato relativo a oltre 30 trilioni di dollari entro il 2030, premiando le aziende che adottano pratiche eco-friendly.

Le catene di approvvigionamento subiranno un’importante ristrutturazione, con il 70% delle aziende globali che investirà̀ in sistemi più resilienti, adattando inoltre le nuove pratiche di friendshoring e reshoring al mutato contesto. Le imprese si troveranno ad affrontare sfide geopolitiche, come quelle tra Stati Uniti e Cina, che potrebbero influenzare il commercio globale. Inoltre, la competizione per le risorse diventerà più agguerrita, richiedendo investimenti in tecnologie alternative ed una maggiore coesione tra gli Stati che condividono valori, interessi e obbiettivi. Infine, il cambiamento normativo implicherà nuove sfide, le aziende dovranno adattarsi a normative sempre più stringenti in materia di privacy dei dati e sostenibilità.

In conclusione, i prossimi anni offriranno sia sfide che opportunità. La chiave del successo risiederà̀ nella capacità di adattarsi rapidamente e di anticipare le tendenze emergenti, sfruttando al contempo le risorse disponibili in modo sostenibile.


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