Come recuperare i crediti all'estero
Un positivo recupero dei crediti esteri è condizionato da tre fattori principali:
1. La solvibilità del debitore.
2. Un valido contratto (con indicazione della legge e del giudice).
3. La possibilità di ottenere un provvedimento esecutivo nel Paese in cui si trovano i beni e le risorse del debitore.
Molte delle transazioni commerciali anche internazionali avvengono senza un contratto sottoscritto tra le parti. Spesso ci si avvale di condizioni generali di vendita e di scambi di e-mail, frutto di negoziazioni che si protraggono nel tempo, finché non inizia la fase di esecuzione dell’ordine.
Anche nei casi in cui la transazione è disciplinata da un contratto, spesso manca una clausola sulla legge applicabile o sul giudice competente in caso di controversie.
Se sorgono contestazioni o si tenta di recuperare il credito, si deve dunque fare i conti anche con l’incertezza del quadro giuridico di riferimento.
Questi i primi passi da compiere per poter recuperare il credito stragiudizialmente:
- Verifica del contratto, o, in mancanza, individuare le regole applicabili al rapporto commerciale, attraverso una ricostruzione degli scambi e della volontà negoziale delle parti,
- Individuazione del giudice competente e la legge applicabile, in base al contratto o, in mancanza, facendo riferimento agli strumenti del diritto commerciale internazionale (norme di diritto internazionale privato, convenzioni, regolamenti Ue, usi internazionali),
- Invio di un’intimazione di pagamento avente efficacia legale, redatta in conformità al contratto e alla legge applicabile al rapporto.
La procedura di recupero va dunque impostata in maniera professionale, affinché non risulti solo un blando tentativo, ma possa avere effettive possibilità di successo.