Cosa esporta l'Italia in Brasile?

In termini di valore, l'Italia figura al terzo posto tra i Paesi dell'Ue dopo la Germania (5,23 mld dollari, +26,5%) e la Francia (1,98 mld, +65,5%). Le esportazioni italiane verso il Brasile hanno fatto registrare un aumento del 6,9%, raggiungendo i 4,02 miliardi di dollari. In particolare, si evidenzia l'incremento dell'export di macchinari (1,02 mld, +25,2%), apparecchiature elettriche (164 milioni, + 16%) e metalli e materiali e derivati dal petrolio (373 milioni, +28%).
Il nostro Paese è il settimo esportatore in assoluto in Brasile e il secondo Paese Ue dopo la Germania (USD 9 mld, +9,7%). Le importazioni di prodotti brasiliani in Italia sono diminuite del 13,7% (2,83 miliardi di dollari) rispetto ai primi otto mesi del 2023. In calo soprattutto le importazioni di prodotti del regno vegetale (761 milioni, -15,5%), metalli e minerali (610 mln, -26,1%) e pietre preziose (26 mln, -79,6%).
L'Italia è il quindicesimo Paese importatore di prodotti brasiliani, quarto tra i Paesi Ue, dietro a Paesi Bassi (7,58 mld, -4,1%), Spagna (5,3 mld, -19,8%) e Germania (3,85 mld, -7%). L'interscambio commerciale tra Italia e Brasile ha fatto registrare un valore di 6,85 mld di dollari, in contrazione del 2,7%. Ma cosa conviene vendere in Brasile?
L’Italia è il secondo fornitore europeo, con una quota del 2,5% ed un portafoglio di esportazioni molto più variegato rispetto a quello portoghese: i principali prodotti italiani venduti sul mercato brasiliano sono infatti pasta e prodotti da forno (19,3%), vini (16,9%) e frutta in natura (15,2%), ma anche una grande varietà di prodotti come le conserve di frutta e vegetali, i sughi, le carni lavorate, i prodotti lattiero caseari, gli olii, gli aceti, le spezie, i prodotti dolciari, i risi, le bevande non alcoliche e le bevande alcoliche diverse dal vino (ad esempio, la birra). Da considerare, inoltre, che gran parte delle importazioni di prodotti italiani è concentrata sulle aree maggiormente dinamiche dal punto di vista economico, quale é quella afferente alla città di San Paolo ed altri grandi centri urbani del paese; la concorrenza in altre aree del Paese è pertanto minore.
Nel campo delle macchine alimentari, con una quota del 8,7% l’Italia è il quarto principale fornitore del Brasile, dopo la Cina (28,4%), Germania (15,1%) e Stati Uniti (11,9%): se paragonate ai principali concorrenti, negli ultimi 12 mesi le aziende italiane hanno registrato il maggior tasso di incremento (+66,7%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel campo delle macchine agricole, e più specificamente delle parti e componenti per macchine agricole, l’Italia è il terzo principale fornitore europeo, con una quota del 4,5%, dopo Germania e Finlandia, le cui quote sono rispettivamente del 14,3% e 6%.
Potenziali ulteriori collaborazioni potrebbero inoltre essere realizzate non solo per macchinari adatti alle grandi estensioni di terra, ma anche nel caso di macchinari più piccoli ed economici, come i motocoltivatori, di cui l’Italia è tra i principali paesi produttori.
Le importazioni brasiliane di macchine ed attrezzature meccaniche destinate al cosiddetto settore macchinari italiani riguarda: conceria; ceramica e laterizi; legno; macchine agricole; movimento terra; estrazione e lavorazione della pietra naturale; lavorazione metallo; confezionamento ed imballaggio; fonderia; attrezzature idrauliche e pneumatiche; lavorazione vetro; macchine grafiche; gomma e materie plastiche; prodotti alimentari; prodotti tessili.