Digital Innovation Hub e impresa digitale: per fare la scelta giusta bisogna capire la tecnologia
Negli ultimi anni anche il ruolo dei Digital Innovation Hub è mutato: si tratta infatti, oggi, di strumenti in grado di facilitare la digitalizzazione dell'azienda ma anche di aiutare l'impresa stessa a scegliere le soluzioni tecnologiche più adeguate per ciascuna azienda. Spesso, d’altronde, si tende ad acquistare un prodotto digitale spinti dal proprio fornitore, spendendo denaro senza che la tecnologia stessa riesca a ripagare l'investimento fatto perché, magari, nei fatti quella tecnologia non serve davvero o l'impresa non ha le professionalità adatte a utilizzarla al meglio. Invertire la tendenza è possibile: molto importante, oggi, è un processo di assessment per mappare ciò che si ha e compiere di conseguenza scelte oculate al momento giusto per l’uso più adeguato.
«Il nostro assessment InnoVaUp - sottolinea Jacopo Brioschi, coordinatore dell’area innovazione e sviluppo di Artser - non si occupa di indirizzare l’impresa verso l’acquisto diretto del macchinario, ma prospetta un percorso di introduzione di tecnologia nei suoi processi. Alle volte l’aspetto produttivo risulta essere quello su cui le aziende sono maggiormente aggiornate a livello tecnologico, anche per la combinazione da un lato dell’industria 4.0 e dall’altro dell’azione commerciale e informativa delle aziende del settore. In questi anni gli incentivi hanno condotto le imprese ad acquistare macchinari che erano effettivamente 4.0, solitamente anche a interconnetterli, ma succede che la concreta potenzialità della macchina non venga sempre usata, o comunque non completamente. Il nostro lavoro è quello di intervenire anche sulla parte di processo: non si tratta solo di capire quale tecnologia scegliere, ma pure come modificare i processi aziendali per ottimizzare l’impatto del nuovo macchinario».
Non siamo certo di fronte a una perdita di tempo, ma piuttosto a un reale investimento: «È proprio così - sottolinea Brioschi - ritengo corretto parlare di trasformazione aziendale e non di singolo processo produttivo; è importante oggi far entrare in azienda la digitalizzazione sotto molti aspetti, anche quelli considerati meno “core” rispetto alla produzione, come la gestione amministrativa: capita che oltre alla fattura elettronica, obbligatoria, le imprese non vadano molto oltre in questo comparto».
In effetti, aggiunge l’esperto, «diverse aziende a cui abbiamo fatto un check up erano sì in possesso di software avanzati, ma utilizzati in modo parziale e solo per alcuni adempimenti, non usando per esempio moduli di controllo gestione e strumenti che avrebbero portato a un efficientamento dell’azienda, oppure software per una gestione digitalizzata del magazzino. Accade, insomma, che le imprese dispongano già degli strumenti giusti, serve però la formazione e un affiancamento per imparare a usarli».
È ormai chiaro, come accennato in avvio, quale sia nel complesso contesto attuale il ruolo principe dei Digital Innovation Hub, «che sono passati, negli anni, a occuparsi soprattutto di accompagnare l’impresa a capire come usare la tecnologia. Nel corso soprattutto dell’ultimo biennio, poi, si è fatto concreto il tema della cybersecurity, strettamente connesso alla gestione dei dati sensibili in generale, andando a integrare le competenze tecnologiche con quelle normative. La strada possiamo considerarla tracciata, in tante aziende l’investimento nell’hardware è già stato fatto e si tratta di capire come completarlo e utilizzarlo al meglio».
Torna, quindi, la valenza dell’aspetto formativo, «rilevante - chiude Brioschi - non solo come formazione tecnica ma anche come coaching per lavorare sulla strategia aziendale e su come il digitale possa modificarne le dinamiche».