Origine preferenziale delle merci: di che cosa si tratta?
L’origine preferenziale è uno status concesso a prodotti importati o esportati da alcuni Paesi ai quali viene assegnato il diritto a un trattamento tariffario preferenziale.
Tale condizione permette di ottenere:
- una riduzione o l’esenzione degli importi dovuti per i dazi doganali,
- l’abolizione di divieti quantitativi o di contingentamenti.
Dichiarare l’origine preferenziale è sicuramente un vantaggio da sfruttare nell’export/import, ma è un processo complesso e delicato.
Le regole per l’acquisizione dell’origine preferenziale negli accordi dell’Unione europea sono stabilite nell’articolo 64 CDU e nel Sistema delle Preferenze Generalizzate (SPG): un sistema non reciproco e non discriminatorio con il quale i paesi in via di sviluppo ottengono un accesso preferenziale ai mercati dell’Unione europea.
Per poter usufruire dei benefici derivanti da questi accordi preferenziali, le merci devono però rispondere a dei requisiti specifici che variano a seconda del prodotto e in funzione dei singoli accordi tra UE e gli altri Paesi esteri.
A determinare l’origine preferenziale di un bene è il fatto di essere prodotto interamente nel luogo di origine, a differenza dell’origine non preferenziale. A titolo esemplificativo le merci, per godere dei benefici dell’origine preferenziale, devono subire una lavorazione sufficiente che comporti una classificazione doganale differente dal prodotto originario.
In alternativa, si può ottenere l’origine preferenziale nel caso in cui il prodotto soddisfi il criterio del “valore aggiunto” che si verifica in due casi:
- se il valore dei componenti non originari utilizzati per realizzare il prodotto è inferiore a una certa percentuale, calcolata sul prezzo di vendita del prodotto, indicato in fattura.
- se il valore dei componenti non originari utilizzati per realizzare il prodotto ha una percentuale più alta della precedente ed è contemporaneamente inferiore al valore dei componenti originari.
Per ciascun protocollo di origine sono comunque elencate le regole di lista, ovvero tutte le lavorazioni considerate sufficienti o meno a conferire l’origine preferenziale al prodotto. Inoltre, sono anche elencate tutte le lavorazioni che non possono mai soddisfare i criteri di certificazione preferenziale.