Classificazione dei rifiuti e attribuzione del codice EER (CER): il punto al 2025

La classificazione dei rifiuti è uno dei passaggi più delicati nell’intera gestione ambientale aziendale. Non definisce solo un codice, ma condiziona tutti gli adempimenti successivi: pericolosità, stoccaggio, registrazioni, scelta del trasportatore e dell’impianto finale.
Per le imprese, in particolare manufatturiere, edili, automotive, trattamenti superficiali e servizi tecnici, classificare correttamente un rifiuto non è una formalità: è un obbligo normativo essenziale, con impatti diretti sulla tracciabilità e sulla responsabilità amministrativa.
Negli ultimi anni il quadro di riferimento è stato aggiornato con interventi rilevanti: dalla Legge 108/2021 alle Linee guida SNPA 105/2021, dalla Circolare Albo Gestori Ambientali n. 4/2022 al D.Lgs. 213/2022, fino alla recente Decisione (UE) 2025/934 che modifica l’elenco europeo dei rifiuti. Questo approfondimento offre una lettura ordinata e aggiornata al 2025.
Definizione di rifiuto - Ai sensi dell’art. 183, comma 1, lett. a) del D.Lgs. 152/2006, è rifiuto “qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi, abbia l’intenzione o l’obbligo di disfarsi”.
Classificazione per origine - La normativa distingue:
a. Rifiuti urbani - Comprendono, tra gli altri:
- domestici indifferenziati e raccolta differenziata (carta, vetro, metalli, plastica, organico, RAEE, pile, ingombranti);
- rifiuti simili ai domestici prodotti dalle attività dell’allegato L-quinquies;
- rifiuti da spazzamento stradale e cestini;
- rifiuti giacenti su aree pubbliche o private a uso pubblico;
- verde pubblico (sfalci, potature);
- rifiuti da attività cimiteriali.
b. Rifiuti speciali - Prodotti da:
- agricoltura, agroindustria, pesca;
- costruzioni, demolizioni e scavi;
- lavorazioni industriali;
- attività artigianali e commerciali;
- attività di servizio;
- impianti di trattamento rifiuti e acque, abbattimento fumi;
- attività sanitarie (non urbane);
- veicoli fuori uso.
Caratteristiche di pericolo
Sono rifiuti pericolosi quelli che possiedono almeno una delle caratteristiche HP 1–15 dell’Allegato I Parte IV del D.Lgs. 152/2006.
L’Allegato D elenca i rifiuti pericolosi con asterisco (*) ed è vincolante.
- Legge 108/2021 – Nuovo Allegato D - Ha rideterminato la struttura dell’Allegato D, confermando la responsabilità del produttore nel classificare il rifiuto.
- Linee guida SNPA 105/2021 (MiTE 47/2021) - Costituiscono il riferimento tecnico per la corretta attribuzione del codice.
- Circolare Albo Gestori Ambientali n. 4/2022 - Chiarisce l’uso dei codici EER con finale 99, ammessi solo in via residuale e previo adeguato supporto tecnico.
- D.Lgs. 213/2022 – Modifiche all’Allegato D - Introduce:
- nuove definizioni (sostanza pericolosa, metalli pesanti e di transizione, PCB, rifiuto stabilizzato/solidificato);
- regole per la valutazione delle caratteristiche di pericolo HP;
- priorità delle prove analitiche sul calcolo teorico;
- classificazione obbligatoria per rifiuti contenenti POP oltre le soglie;
- applicazione delle note del CLP (Reg. 1272/2008) nella classificazione.
- Decisione (UE) 2025/934 – Nuovi codici EER per batterie - In vigore dal 9 giugno 2025, applicabile dal 9 dicembre 2026.
Riscrive il sottocapitolo 16 06, aggiornando l’elenco alle nuove batterie (litio, flussi, allo stato solido) e ai residui dei processi di trattamento.
La classificazione segue una procedura obbligatoria:
-
Identificare la fonte del rifiuto
Consultare i capitoli 01–12 o 17–20. -
Verificare capitoli generali (13–15)
Oli, solventi, imballaggi e materiali assorbenti. -
Ricorrere al capitolo 16
Rifiuti non specificati altrove (inclusi veicoli, batterie, RAEE). -
Utilizzare il codice 99
Solo quando nessun’altra voce è applicabile, come definito dalla Circolare 4/2022. -
Valutare la pericolosità
- voci specchio: richiedono analisi e valutazioni documentate;
- prove analitiche prevalgono sul calcolo;
- POP e metalli specifici impongono la pericolosità.
| Capitolo | Descrizione |
|---|---|
| 01 | Rifiuti da prospezione, estrazione, miniera e cava; trattamento fisico/chimico di minerali |
| 02 | Agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia, pesca e industria alimentare |
| 03 | Lavorazione del legno, produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone |
| 04 | Lavorazione di pelli, pellicce e industria tessile |
| 05 | Raffinazione del petrolio, purificazione del gas naturale, trattamento pirolitico del carbone |
| 06 | Processi chimici inorganici |
| 07 | Processi chimici organici |
| 08 | Produzione e uso di rivestimenti, vernici, adesivi, sigillanti, inchiostri |
| 09 | Industria fotografica |
| 10 | Processi termici |
| 11 | Trattamenti chimici superficiali, rivestimenti, idrometallurgia non ferrosa |
| 12 | Lavorazione e trattamenti meccanici di metalli e plastica |
| 13 | Oli esausti e residui di combustibili liquidi |
| 14 | Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto |
| 15 | Imballaggi, assorbenti, stracci, materiali filtranti e DPI contaminati |
| 16 | Rifiuti non specificati altrove (veicoli, RAEE, batterie, rifiuti generici) |
| 17 | Costruzione e demolizione (incl. terre e rocce) |
| 18 | Sanitario e veterinario |
| 19 | Impianti di trattamento rifiuti, acque reflue e potabilizzazione |
| 20 | Rifiuti urbani e raccolta differenziata |
| Capitolo | Esempi di codici a 6 cifre | Note su pericolosità / voci specchio |
|---|---|---|
| 01 | 01 03 04* fanghi; 01 04 12 rocce | Presenza di codici pericolosi (*) |
| 02 | 02 01 03 vegetali; 02 01 08* rifiuti agrochimici | Voci specchio per fitofarmaci |
| 03 | 03 01 05 segatura; 03 02 04 fanghi | Limitati codici pericolosi |
| 04 | 04 01 03 conciario; 04 02 16* prodotti chimici | Voci specchio diffuse |
| 05 | 05 01 03 fanghi; 05 01 10* catrame | Molti pericolosi (*) |
| 06 | 06 01 06* acidi; 06 03 14 sali | Ampia presenza di pericolosi |
| 07 | 07 02 04 fanghi; 07 02 08* organici | Frequenti voci specchio |
| 08 | 08 01 11* solventi; 08 01 12 vernici NP | Numerose coppie P/NP |
| 09 | 09 01 01 bagni sviluppo; 09 01 04* fanghi | Pericolosi presenti |
| 10 | 10 02 10* polveri; 10 01 01 scorie | Metalli pesanti, spesso pericolosi |
| 11 | 11 01 09* fanghi; 11 01 99 NP | Molte voci specchio |
| 12 | 12 01 03 limatura; 12 01 06* emulsioni | Estese voci specchio |
| 13 | 13 01 10* oli minerali; 13 02 05* fluidi | Quasi tutti pericolosi |
| 14 | 14 06 03* solventi; 14 06 05 NP | Prevalenza codici pericolosi |
| 15 | 15 01 01 carta; 15 02 02* assorbenti | Alcuni pericolosi |
| 16 | 16 06 05* batterie; 16 02 14 RAEE | Nuovi codici batterie dal 2026 |
| 17 | 17 01 07 inerti; 17 05 03* terre contaminate | Molti codici specchio |
| 18 | 18 01 03* infettivi; 18 01 04 NP | HP9 secondo DPR 254/2003 |
| 19 | 19 08 01 grigliati; 19 08 05* fanghi | Molti pericolosi |
| 20 | 20 03 01 indifferenziato; 20 01 21* lampade | Alcuni pericolosi |
La classificazione dei rifiuti nel 2025 richiede conoscenza tecnica, corretta applicazione delle Linee guida e aggiornamento costante sul quadro normativo europeo. Per le imprese, una classificazione errata può generare rilievi ispettivi, contestazioni e responsabilità rilevanti.