Sostenibilità e dimensione sociale: cresce la consapevolezza
La ricerca di Ipsos “ Fraternità e sostenibilità”, promossa in occasione di un incontro ispirato all’Enciclica "Fratelli tutti" organizzato dalla Fondazione omonima, è stta occasione per riflettere sulla consapevolezza, sulla diffusione e sulla percezione di alcuni concetti chiave del mondo della sostenibilità all’interno della popolazione italiana.
Il primo dato emerso è che, con il 39% degli intervistati che afferma di conoscere “bene” il concetto e altrettanti che lo conosce "discretamente", è salita la consapevolezza sul tema, anche se il 60% dice di far fatica a riconoscere le aziende davvero sostenibili.
I dati sono particolarmente interessanti. Nel 2011 la percentuale di italiani e italiane che conosceva “bene” il significato della parola “sostenibilità” si arrestava al 7%, ma la percentuale arriva a toccare il 20% nel 2018, mentre nel 2023 ha raggiunto il 39%. Un altro 39% “conosce discretamente” il concetto di sostenibilità, il 17% che lo “conosce superficialmente” e il 5% dichiara di non essere a conoscenza del termine.
Quali sono i principali risultati della ricerca?
1- Le tipologie di sostenibilità sui quali gli italiani vorrebbero che si investistesse sono la sostenibilità sociale (37%), quella ambientale (34%) ed economica (29%).
2 - Il raggiungimento degli "Obiettivi al 2030" è, per il 61%, compito del settore pubblico e per il 40% delle aziende. Solo il 34% indica il comportamento individuale.
3 - L’impegno individuale è particolarmente attivo nella fascia degli studenti, mentre risulta più contenuto nel resto della popolazione.
Alla domanda sulla comprendione, da parte del consumatore, se un’azienda sia sostenibile o meno, la ricerca ha inoltre rilevato la difficoltà a distinguere le aziende sostenibili da quelle che non lo sono. Se nel 2018 il 74% degli italiani aveva difficoltà a comprendere le politiche green di un’azienda, questa cifra è scesa al 67% nel 2021 e al 60% nel 2022: un calo del 14%, non ancora sufficiente a permettere alle persone di compiere scelte sostenibili in autonomia.
Quali i motivi di questa difficoltà? Per molte aziende l’urgenza di avere una narrazione sostenibile supererebbe l’impegno concreto e gli investimenti reali mentre persiterebbero le attività cosiddette di greenwashing.
Altri aspetti rilevanti indagati dalla ricerca riguardano:
- l'attenzione del Paese sulle fonti rinnovabili: il 54% degli intervistati pensa che l’Italia sia rimasta indietro rispetto ad altri Paesi Europei (era il 47% nel 2021) mentre sarebbe opoortuno velocizzare la transizione verso le rinnovabili, anche come strumento di sicurezza energetica;
- cresce la conoscenza e l'interesse per le comunità energetiche: il 56% delle imprese sarebbero propense a realizzare una comunità energetica rinnovabile o ad entrare a far parte di una comunità energetica già esistente;
- prevale la consapevolezza che apparteniamo ad un destino comune e la sostenibilità sociale e ambientale sono strettamente legate e che la sostenibilità diventa più "attrattiva" se si verifica una coerenza nei comportamenti, insieme ad una nuova, positiva, narrazione.
Quali sono le grandi forze che spingono verso la sostenibilità? La ricerca riserva una sorpresa: più della paura dei cambiamenti climatici (per il 37%), o del rispetto per l'ambiente e le persone (per il 6,5%), spinge verso la sostenibilità l’idea che essa si coniughi con la qualità (per il 56,5%): la percezione di innovazione e dell'alta qualità dei beni prodotti in modo sostenibile spingerebbe il consumatore verso acquisti più responsabili.