Più sostenibilità, migliori performance economiche. E il mercato ringrazia
Nel contesto economico attuale, l'attenzione verso la sostenibilità e la responsabilità sociale d'impresa è in crescita esponenziale. Le aziende che si adeguano ai criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) non solo si proiettano verso un futuro più sostenibile, ma sembrano anche godere di migliori performance economiche. Con oltre 2000 studi in letteratura, la correlazione tra pratiche ESG e successo finanziario aziendale appare evidente, sebbene il dibattito accademico resti aperto data la complessità e la varietà dei fattori in gioco.
Facciamo il punto della situazione grazie al professor Andrea Tuni, ricercatore al dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino.
La maggior parte degli studi analizzati conferma che l'integrazione delle politiche ESG porta a un miglioramento delle prestazioni economiche delle aziende. «I benefici - evidenzia l’esperto - si manifestano in modo più marcato nel mercato, dove le aziende ESG-compliant tendono ad attrarre nuovi clienti e a fidelizzare quelli esistenti».
Tuttavia, quando si considera la redditività pura, il panorama si complica con studi più contrastanti. Queste divergenze possono dipendere da numerosi fattori, tra cui il settore di appartenenza dell'azienda, la sua ubicazione geografica, e la segmentazione del mercato.
Interessante è notare che, mentre le grandi imprese sono da tempo sotto la lente di ingrandimento per la loro compliance ai criteri ESG, a causa delle pressioni regolatorie e delle aspettative del mercato, sul fronte delle microimprese la ricerca è ancora agli albori. Queste ultime sono meno esposte a tali pressioni, ma non per questo meno importanti.
La direttiva europea sulla responsabilità della filiera produttiva indica che anche le microimprese, se coinvolte in catene di fornitura di entità maggiori, saranno progressivamente chiamate a fornire dati ESG specifici. «Questo fenomeno mostra una tendenza in espansione, che suggerisce un futuro in cui anche le piccole imprese dovranno adottare pratiche sostenibili» sottolinea Tuni.
Essere proattivi rispetto agli aspetti ESG può posizionare le aziende in una situazione vantaggiosa per rispondere efficacemente alle future richieste di mercato. Le aree prioritarie su cui lavorare includono principalmente la riduzione delle emissioni di CO2 e l'implementazione di misure di efficienza energetica, compreso l'uso di energie rinnovabili.
Per le aziende di ogni dimensione, un ostacolo significativo rimane la misurazione di questi aspetti, spesso limitata da dati incompleti o di bassa qualità. «Una strategia potrebbe essere quella di concentrarsi inizialmente su ciò che è più semplice da quantificare, come le emissioni dirette da combustione di veicoli, accessibili anche tramite database esistenti» aggiunge il professor Tuni. Questo approccio non solo facilita la gestione interna, ma prepara le aziende a un futuro in cui la reportistica ambientale sarà integrata con quella finanziaria, diventando un aspetto standard della gestione aziendale.
In conclusione, il legame tra pratiche ESG e performance economiche è evidente, sebbene complesso e sfaccettato. Le aziende che anticipano le tendenze e si attrezzano per rispondere agli standard ESG non solo migliorano la loro immagine e attrattività sul mercato, ma si pongono su un percorso di crescita sostenibile a lungo termine. In questo contesto dinamico, le aziende, grandi e piccole, devono essere agile e pronte a integrare nelle loro strategie operative questi importanti elementi di sostenibilità, sia per un beneficio diretto che per contribuire a un futuro più responsabile e sostenibile.