Sicurezza e prevenzione: quando gli infortuni rivelano le criticità gestionali

Un nuovo documento Inail emerge l’importanza di DVR, formazione e vigilanza per ridurre i rischi in azienda

 
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L’Inail ha pubblicato un nuova nuova scheda tecnica che offre una prospettiva rilevante anche per le micro, piccole e medie imprese: gli infortuni non vanno letti soltanto come eventi isolati o come conseguenze di errori tecnici, ma come spie di criticità organizzative che incidono direttamente sulla salute e sicurezza dei lavoratori.

Perché è importante guardare all’organizzazione

Il D.Lgs. 81/2008 richiama chiaramente il ruolo dell’organizzazione nella prevenzione. All’articolo 15 si parla di “programmazione della prevenzione” come integrazione tra aspetti tecnici, ambientali e organizzativi. All’articolo 30, invece, viene ribadita la centralità dei Modelli di Organizzazione e Gestione (MOG), che aiutano le imprese a rispettare in maniera efficace gli obblighi di salute e sicurezza.

Questo approccio mette in evidenza che non è sufficiente avere macchine sicure o procedure corrette: serve un’organizzazione capace di garantire vigilanza, ruoli chiari, comunicazione interna e formazione continua.

Un tassello fondamentale di questo sistema è il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), obbligatorio per tutte le imprese. Il DVR non è un mero adempimento formale: è lo strumento con cui l’impresa fotografa la propria realtà lavorativa, individua i pericoli, valuta la probabilità e la gravità dei rischi, pianifica le misure preventive e assegna responsabilità.

Un DVR ben costruito e aggiornato permette di

  • individuare i rischi tecnici e ambientali ma anche quelli organizzativi, legati a procedure, ruoli e gestione delle attività, 
  • collegare la valutazione dei rischi con le attività di formazione, addestramento e controllo 
  • documentare in maniera chiara le misure adottate, dimostrando l’impegno dell’impresa nella prevenzione.

Nel quadro emerso dallo studio Inail, il DVR diventa un punto di raccordo tra i fattori immediati che portano all’infortunio e le carenze gestionali più profonde (vigilanza, procedure, piani di sicurezza), trasformandosi in uno strumento pratico per rafforzare la cultura aziendale della sicurezza.

Lo studio Inail: approccio e metodologia

La scheda tecnoica dell'Inali si basa sull’analisi di 300 sentenze di Cassazione penale relative a infortuni gravi e mortali (2019–2024), integrate con i dati del Sistema nazionale di sorveglianza e del modello sperimentale Pre.Vi.S.
Questa integrazione ha consentito di collegare le dinamiche operative degli incidenti (procedure errate, guasti, spazi non sicuri) con i fattori gestionali remoti, come la mancanza di formazione, la carenza di vigilanza o l’assenza di piani di sicurezza.

L’analisi ha evidenziato che:

  • quasi il 75% degli infortuni riguarda edilizia (28,7%), manifatturiero (25,7%) e agricoltura (18,7%);
  • le cause principali sono cadute dall’alto (31%), contatti con macchine in movimento (14%) e ribaltamenti di mezzi (11%);
  • tra i fattori di rischio immediati spiccano errori procedurali (31%), protezioni mancanti su macchinari (27%) e ambienti di lavoro disorganizzati (18%).

A questi si aggiungono oltre 600 fattori gestionali remoti, soprattutto:

  • vigilanza e coordinamento assenti o inefficaci (24%);
  • DVR e piani operativi mancanti o incompleti (23%);
  • formazione e addestramento carenti (17%).
Cosa significa per le PMI

Per una piccola impresa, spesso con risorse limitate, questo studio rappresenta un campanello d’allarme: molti incidenti derivano da scelte organizzative e non solo da errori individuali.
Investire in un DVR ben fatto, aggiornare la formazione, rafforzare il ruolo dei preposti e garantire procedure chiare non sono attività burocratiche, ma elementi che incidono concretamente sulla sicurezza e sulla continuità aziendale.

Il messaggio dello studio è chiaro: la prevenzione deve essere letta anche in chiave gestionale. Per ridurre il numero di infortuni, le imprese devono:

  • usare il DVR come strumento di miglioramento continuo;
  • coinvolgere i diversi livelli aziendali (dirigenti, preposti, lavoratori) nella gestione della sicurezza;
  • documentare le attività e monitorare i risultati.

Per le PMI questo significa adottare strumenti proporzionati ma efficaci, come i MOG semplificati, che permettono di integrare la sicurezza nei processi quotidiani e di dimostrare responsabilità verso dipendenti e clienti.

Scarica il documento completo Inail: Integrazione di fonti e modelli nell’analisi degli infortuni sul lavoro (PDF)


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