Sostenibilità certificata in arrivo e sarà l'intera filiera a doversi attivare

Un'analisi della nuova direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità

 
investimenti sostenibilità

Con l'approvazione degli standard europei di rendicontazione della sostenibilità delle imprese alla fine del 2022, si è delineato un nuovo panorama normativo che richiede agli stati membri di recepire tali direttive entro giugno 2024.

Utile quindi, in questa fase calda, fare un'analisi dettagliata delle principali implicazioni di questa direttiva a livello aziendale in Italia, con particolare riferimento alle aziende direttamente chiamate in causa a partire dal 2024, cioè che soddisfano almeno due dei seguenti parametri: più di 250 dipendenti, 40 milioni di fatturato e più 20 milioni di attivo nello stato patrimoniale a prescindere che siano quotate o meno.

«E parliamo di una platea di circa 10mila aziende» sottolinea la professoressa Stella Gubelli, docente di economia aziendale presso l’università Cattolica nonché responsabile area consulenza di Altis, l’Alta Scuola Impresa e Società, che abbiamo interpellato per comprendere lo stato dell’arte.

I vincoli normativi

1. Relazione di sostenibilità e bilancio civilistico

Una delle restrizioni più significative posta dal legislatore europeo riguarda l'obbligo di affiancare la relazione di sostenibilità all'iter approvativo del bilancio civilistico. Questo collegamento evidenzia l'importanza di integrare la gestione della sostenibilità nell'ambito contabile aziendale.

2. Standard unico europeo

La Commissione Europea ha adottato gli Standard Europei di Rendicontazione sulla Sostenibilità (ESRS), che ora devono essere utilizzati obbligatoriamente da tutte le società soggette alla direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità delle imprese (CSRD). Ciò implica la necessità di costruire il documento seguendo lo standard unico europeo, un passo cruciale per garantire l'omogeneità e la comparabilità delle informazioni.

3. Revisione esterna da soggetto terzo

Un altro requisito fondamentale è la revisione esterna del documento da parte di un soggetto terzo iscritto all'albo dei revisori. Questo soggetto avrà il compito di attestare la validità del processo e dei dati forniti nell'ambito della rendicontazione di sostenibilità aziendale.

4. Promozione della digitalizzazione delle informazioni

Un elemento di notevole interesse è la promozione della digitalizzazione delle informazioni. Questo cambiamento consentirà di rendere le informazioni più facilmente accessibili ed elaborabili, contribuendo così a una gestione più efficiente e trasparente della sostenibilità aziendale.

Dettagli da fornire: un'analisi approfondita

Per conformarsi ai requisiti normativi, le aziende devono fornire dettagliate informazioni sulle modalità di gestione delle tematiche di sostenibilità e sulle performance da rendicontare. «Inoltre - evidenzia Stella Gubelli - le imprese dovranno dire se hanno definito, e quali siano, gli obiettivi per gli anni successivi».

Impatto sulle aziende: numeri e fatti

L'ampia mole di informazioni richieste, ben 1.500 data point, evidenzia la rigorosità della normativa. Tuttavia, è importante sottolineare che questi numeri non sono ancora definitivi, in quanto è in corso un processo di valutazione finale da parte del consiglio europeo. Si è anche sentito parlare di possibili margini di flessibilità che potrebbero portare a modifiche. «Ma che si tratti di 1.500 o 1.400 data point – precisa la docente – il discorso poco muterà. Senza dimenticare che, di questi 1.500, almeno 300 data point sono obbligatori».

Oltre l'azienda: la catena del valore

Un aspetto cruciale della normativa è che il perimetro di rendicontazione non si limita all'azienda stessa, ma si estende all'intera catena del valore. Ciò implica che, con un orizzonte temporale più ampio, l'azienda dovrà essere in grado di rendicontare anche i propri fornitori.

In definitiva, la rendicontazione di sostenibilità obbligatoria assume un ruolo di rilievo analogo a quello della rendicontazione contabile. È, non a caso, inserita all'interno di un documento contabile, dimostrando così l'importanza attribuita al tema della sostenibilità nel contesto aziendale. La normativa mira a promuovere la trasparenza e a spingere le aziende a un approccio più responsabile nei confronti delle questioni legate alla sostenibilità. Un tema di cui sentiremo molto parlare negli anni a venire.

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