Sostenibilità e lavoro: il 44,7% dei nuovi occupati nelle MPI dovrà avere competenze green

La richiesta era già evidente nel 2022: le imprese erano pronte ad assumere 4,2 milioni di lavoratori, l’81,1% delle entrate previste, con competenze su risparmio energetico e sostenibilità ambientale. Un bisogno in crescita, considerando il fatto che nel 2021 la quota di assunzioni era al 76,3%.
Nel 41,7% delle entrate, le imprese richiedono la presenza di competenze green con un elevato grado di importanza (medio-alto e alto): nel 2021 la percentuale era al 37,9%. Il peso delle entrate con questa marcata caratterizzazione di competenze è più elevato nelle micro e piccole imprese (MPI), dove si raggiunge il 47,3%. Le piccole si collocano sul 41,9%.
Nel complesso:
- le MPI richiedono più di tre milioni di entrate di cui 1.472.790, pari al 44,7%, con competenze su risparmio energetico e per un minore impatto ambientale dell’attività dell’impresa;
- anche per le micro e piccole imprese le competenze green sono in aumento: 3,7 punti rispetto al 41% rilevato l’anno precedente;
- la quota scende al 35,3% per le imprese tra i 50 e i 499 dipendenti. Nelle imprese più grandi si sale al 38,8%. La quota delle Mpi è di 8,3 punti superiore al 36,5% calcolato per le medie e grandi imprese.
Complice il traino degli interventi incentivati per ridurre il consumo energetico delle abitazioni, le Costruzioni, con il 48%, sono il settore nel quale si registra la quota più elevata di lavoratori che devono avere competenze su risparmio energetico e sostenibilità ambientale. Seguono i Servizi con il 46% e la Manifattura con il 36,8%. La maggiore richiesta di queste competenze si ritrova proprio nel Mezzogiorno, dove gli interventi del Superbonus pesano per il 68,6% del valore aggiunto territoriale delle costruzioni. La quota supera di 13,5 punti il 55,1% della media nazionale. Inoltre, nelle regioni meridionali di concentra il 40,2% della produzione di energia solare.
I settori dove la domanda di lavoro nelle micro e piccole imprese è maggiormente caratterizzata da un elevato grado di importanza delle competenze green, con valori superiori alla media, sono:
- i servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici con il 50,9% delle entrate
- public utilities (energia, gas, acqua, ambiente) con il 48,4%
- istruzione e servizi formativi privati con il 47,2%
- commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli con il 47%
- lavorazione dei minerali non metalliferi (vetro, ceramica, ecc…) con il 46,3%
- servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio con il 46,2%
- sanità, assistenza sociale e servizi sanitari privati con il 45,4%
- servizi avanzati di supporto alle imprese con il 44,8%
Il fenomeno è più intenso in Puglia, dove al 49% delle entrate nelle Mpi viene richiesto - con un elevato grado di importanza - l’orientamento a processi energy saving e un ridotto impatto sull’ambiente. Seguono la Sicilia con il 48,3%, la Campania con il 47,4% e il Lazio con il 45%. Tra le altre regioni si osserva una maggiore accentuazione, superiore alla media, in Basilicata con 51%, Sardegna con 50,7%, Calabria con 49,7% e Molise con 48,6%.