L'Italia e il divario digitale: la risorsa serve alla competitività
L'Italia, con il suo ricco patrimonio di storia, cultura e tradizione, è un paese in cui il futuro abbraccia il passato. Tuttavia, mentre l'Europa procede a passi da gigante nella digitalizzazione, il nostro Paese deve affrontare una sfida cruciale: la crescente digitalizzazione e la conseguente necessità di rafforzare la cybersicurezza.
Lo ha evidenziato di recente il rapporto “Il valore strategico della Cybersecurity per aziende e istituzioni” realizzato dalla Innotech Community di The European House Ambrosetti: in Italia nel 2022 il 16% delle organizzazioni con più di dieci dipendenti ha riportato violazioni informatiche, numero più basso rispetto alla media europea del 22%.
Un dato, tuttavia, solo apparentemente positivo: ci sono meno attacchi, in Italia, perché la digitalizzazione è ancora limitata. Qual è lo stato dell’arte?
Ne abbiamo parlato con Paolo Ernesto Prinetto, professore ordinario presso il dipartimento di automatica e informatica del Politecnico di Torino nonché docente alla scuola Imt di Lucca e direttore del Cini, il Cybersecurity National Laboratory.
L'Italia, nonostante la sua bellezza e cultura, sta affrontando un divario digitale significativo rispetto ad altre nazioni europee. Questo divario espone le aziende italiane a rischi maggiori di cyberattacchi e minacce informatiche, mettendo a repentaglio la sicurezza dei dati sensibili e dei processi aziendali. «C’è ancora tanta strada da fare – conferma il docente – siamo meno attaccati perché, semplicemente, meno connessi e meno digitalizzati».
Un aspetto preoccupante è la bassa preparazione in materia di cybersicurezza. È imperativo che le aziende, indipendentemente dalle dimensioni, comprendano che la cybersicurezza non è un optional, ma una necessità assoluta per rimanere competitive in un mondo sempre più digitalizzato. La consapevolezza di questo fatto è il primo passo verso una difesa efficace. Tutti gli stessi dipendenti, dai dirigenti ai dipendenti di base, devono essere coinvolti e sensibilizzati alla sicurezza. Questo può aiutare a rilevare minacce prima che diventino un problema serio.
Per proteggersi da minacce informatiche sempre più sofisticate e in costante evoluzione, le aziende devono adottare un approccio proattivo alla cybersicurezza. Questo significa che l'investimento nella formazione e nella sensibilizzazione del personale è cruciale, ma è solo l'inizio di un percorso più ampio verso la protezione dei dati aziendali e della reputazione. Ecco perché partecipare a seminari, webinar e corsi dedicati alla cybersicurezza è fondamentale, ma questo rappresenta solo il primo passo in un lungo cammino verso la creazione di un ambiente aziendale sicuro e resiliente.
La digitalizzazione è ormai inevitabile per qualsiasi azienda che miri a rimanere competitiva sul mercato globale. Tuttavia, è essenziale comprendere che questo processo di trasformazione digitale comporta rischi significativi. Le aziende devono abbracciare la digitalizzazione in modo consapevole, integrando misure di sicurezza a ogni passo. «Un percorso obbligato – prosegue Prinetto – ed è il mercato stesso a chiederlo».
L'analogia con l'educazione dei figli evidenzia quanto sia importante comprendere i rischi prima di abbracciare la digitalizzazione. Proprio come nessun genitore manderebbe il proprio figlio all'asilo da solo, le aziende non dovrebbero esporre i loro dati e processi aziendali digitali senza una solida comprensione dei rischi correlati.
Le aziende coinvolte nelle catene di approvvigionamento devono comprendere che il rischio c'è e crescerà. La mancanza di attenzione alla cybersicurezza potrebbe compromettere l'intera catena di approvvigionamento, causando danni significativi.
In conclusione, l'Italia si trova di fronte alla sfida della digitalizzazione, che richiede un approccio olistico alla cybersicurezza. Investire nella formazione, nella sensibilizzazione e nella consapevolezza della cybersicurezza è fondamentale per proteggere i dati aziendali, i processi e la reputazione. Solo così le aziende italiane potranno restare competitive, sicure e prosperare in un mondo sempre più digitalizzato, garantendo una crescita sostenibile e la protezione dei propri "figli" digitali.