Infortuni e malattie professionali: i dati INAIL dei primi nove mesi del 2022

Nella sezione “Open data” del sito INAIL sono disponibili i dati analitici delle denunce di infortunio e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di settembre.
Nei primi nove mesi del 2022 si registra, rispetto all’analogo periodo del 2021, un deciso aumento delle denunce di infortunio in complesso (dovuto in parte al più elevato numero di denunce di infortunio da Covid-19 e in parte alla crescita degli infortuni “tradizionali”, sia in occasione di lavoro che in itinere), un calo di quelle mortali (per il notevole minor peso delle morti da contagio, a cui si contrappone però il contestuale incremento dei decessi in itinere) e una crescita delle malattie professionali.
Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’INAIL entro il mese di settembre sono state 536.002, in aumento del 35,2% rispetto alle 396.372 dei primi nove mesi del 2021 (+46,2% rispetto alle 366.598 del periodo gennaio-settembre 2020 e +14,4% rispetto alle 468.698 del periodo gennaio-settembre 2019).
I dati rilevati al 30 settembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per i primi nove mesi del 2022 un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati dai 342.863 del 2021 ai 471.543 del 2022 (+37,5%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 20,5%, da 53.509 a 64.459.
Nello scorso mese di settembre il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +33,3% nella gestione Industria e servizi (dai 339.466 casi del 2021 ai 452.566 del 2022), un -3,2% in Agricoltura (da 20.297 a 19.651) e un +74,2% nel Conto Stato (da 36.609 a 63.785).
Si osservano incrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in quasi tutti i settori, in particolare nella Sanità e assistenza sociale (+132,3%), nel Trasporto e magazzinaggio (+112,8%), nell’Amministrazione pubblica.
Gli infortuni sul lavoro con esito mortale denunciati all’Istituto entro il mese di settembre sono stati 790, 120 in meno rispetto ai 910 registrati nei primi nove mesi del 2021 (-13,2%), sintesi di un calo delle denunce osservato nel quadrimestre gennaio-aprile (-30,9%) e di un incremento nel periodo maggio-settembre (+8,6%), nel confronto tra i due anni. Si registrano 137 casi in meno rispetto al periodo gennaio-settembre 2020 (927 decessi) e 10 in più rispetto al periodo gennaio-settembre 2019 (780 decessi).
A livello nazionale i dati rilevati al 30 settembre di ciascun anno evidenziano, pur nella provvisorietà dei numeri, un decremento per i primi tre trimestri del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021, solo dei decessi avvenuti in occasione di lavoro, scesi da 731 a 574 per il notevole minor peso delle morti da Covid-19, mentre quelli in itinere sono passati da 179 a 216. Il calo ha riguardato soprattutto l’Industria e servizi (da 767 a 668 denunce), seguita da Conto Stato (da 45 a 25) e Agricoltura (da 98 a 97).
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’INAIL nei primi nove mesi del 2022 sono state 43.933, in aumento di 3.463 casi (+8,6%) rispetto allo stesso periodo del 2021 (12.232 casi in più, per un incremento percentuale del 38,6%, rispetto al pari periodo del 2020, e 1.225 casi in meno, con una riduzione del 2,7%, rispetto al periodo gennaio-settembre 2019).
I dati rilevati al 30 settembre di ciascun anno mostrano un aumento per i primi nove mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021 nelle gestioni Industria e servizi (+8,6%, da 33.336 a 36.191 casi) e Agricoltura (+9,0%, da 6.748 a 7.358) e una diminuzione nel Conto Stato (-0,5%, da 386 a 384).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi nove mesi del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.
Il confronto tra i primi nove mesi del 2021 e del 2022 potrebbe rivelarsi poco attendibile rispetto al trend che si delineerà nei prossimi mesi. Per un’analisi più indicativa dell’andamento infortunistico, infatti, sarà necessario attendere un lasso di tempo maggiore, anche per tener conto di eventuali ritardi nelle denunce di infortunio, in particolare di quelle con esito mortale e da contagio da Covid-19.